NASCITA DI UN BEBE': LEGGERE PER PREVENIRE PRIMA CHE LA COPPIA SCOPPI.
Cari genitori
Sono a un Congresso a Tirrenia (PISA) ella Leache League e si parla di BEN-ESSERE di bambini e famiglie. Vi invio un noi vecchio articolo
Alberto Ferrando
La nascita di un bambino modifica i rapporti della coppia. E’ un tema di cui si deve discutere perché la salute di un bambino dipende dalla salute della famiglia che, con la nascita del bebè, attraversa dei periodi bellissimi ma anche impegnativi e molto delicati.
Egr. Dott. Ferrando, ho letto con interesse la lettera della sua assistita che ha problemi non dissimili da quelli che riscontro in mia moglie, ossia il sentirsi annullata dopo la nascita del piccolo, i continui consigli non richiesti, la paura di sbagliare, ecc.
Cari genitori
Sono a un Congresso a Tirrenia (PISA) ella Leache League e si parla di BEN-ESSERE di bambini e famiglie. Vi invio un noi vecchio articolo
Alberto Ferrando
DECALOGO DI SOPRAVVIVENZA
Arrivati a casa..e sempre
- La mamma ha sempre ragione non la nonna, la vicina, il pediatra, l’infermiere, etc: vostro figlio e’ unico.
- Mamma e papà debbono parlarsi e allearsi tra loro.
- I nonni sono una grande risorsa. Soprattutto se esiste rispetto reciproco e regole chiare.
- Amici, parenti, conoscenti e vicini: avvisate che nei primi periodi sarete voi a chiamarli.
- Il neonato potrebbe voler mangiare ogni 2 ore nei primi periodi (anche oltre a 1 mese). Seguite i suoi ritmi e staccate il telefono. Suonerà regolarmente nel momento meno adatto.
- Al neonato e ai lattanti non interessa essere baciati sulle manine e presi in braccio da estranei (o anche da conoscenti). Più gente li tocca e maggiori sono le possibilità di ammalarsi. Non sono dei peluche da toccare e abbracciare.
- Uscire tanto da casa, appena si può, appena si è in grado di farcela. Più si esce meglio starà il bebè e anche la mamma.
- Farsi aiutare. Nei primi periodi la gestione della casa e della cucina e altro se è possibile darla “in appalto” a nonni, amici, marito, compagno.
- Cercare di ritagliarsi degli spazi, anche brevi. All’inizio è difficile ma pian piano bisogna imporselo.
- Dedicare tempo anche per la coppia: avere bisogno l’uno dell’altro fa bene del bambino. Le coccole sono un toccasana non solo per il bebè ma anche per mamma e papà.
RAPPORTI DI COPPIA:
Dopo la nascita dal bambino la donna potrebbe avere un po’ di tristezza, di malinconia, potrebbe piangere più facilmente, sentirsi preoccupata per il cambiamento della vita e a volte con sentimenti contrastanti tra eccesso di amore e sentirsi inadeguata a dare qella protezione e affetto che il bebè richiede. A questo si aggiunge la carenza di sonno, in alcuni casi ambienti familiari impegnativi (troppo aiuto o nessun aiuto).
E’ fondamentale che la mamma abbia alleati e non sia lasciata sola, psicologicamente o affettivamente. Può avere aiuto dai nonni, soprattutto, in genere, dalla madre, ma l’aiuto principale può, e deve, venire dal marito o compagno che può aiutarla ad affrontare tutta una serie di problemi legati alla nascita del figlio.
Mamma e papà debbono conoscere queste cose prima della nascita del bambino e discuterne.
Da tempo le cure al lattante non sono più un "privilegio", come nel passato, esclusivo delle madri, ma coinvolgono sempre più il papà in tanti compiti quotidiani come: cambiare pannolini, allattare con il biberon, cullare il bambino, ecc.
La nascita del bebè può creare problemi anche al papà che potrebbe avvertire un senso di abbandono, di non essere più il centro dell’interesse della compagna/moglie che non è più solo “sua” (ovviamente nessuno appartiene ad un altro), anzi non ha più tempo, se il bambino è impegnativo, nenache per se stessa e deve dedicarsi a tempo pieno esclusivamente al bambino. Non solo: è fisiologico che ci sia una riduzione (se non assenza all’inizio) di desiderio sessuale (a volte succede il contrario: il papà vede la donna come mamma e ha inibizioni sessuali)
Se queste cose si sanno, che è un periodo “normale” si evita di preoccuparsi, di sentirsi trascurati. Superati, insieme, i primi periodi la mamma riacquisterà il ruolo precedente di donna e tutto tornerà come prima.
I passi fondamentali sono sapere che cambiamento avverrà, coinvolgere il padre nella vita del bambino e cercare di dedicare sempre uno spazio della giornata al rapporto stretto con il marito, oltre che a se stessa.
Facendo così il papà sarà pronto ad intervenire e aiutare in momenti di stress o affaticamento da parte della moglie/mamma.
Anche il papà ha un ruolo importante nella crescita, allevamento ed educazione e potrà, così facendo godere del contatto fisico e mentale e affettivo con il figlio, non solo nei momenti di relax ma anche nelle quotidianità giornaliere quali: bagnetto, cambio del pannolino, aiutare la mamma a dare da mangiare, accarezzarlo, cullarlo, giocare con lui, (e dopo il 6 mese leggere ad alta voce : vedi capitolo)
Il valore della coppia è, infatti, fondamentale per l’educazione dei figli, non coinvolgere il papà o addirittura (capia!!) estrometterlo lasciandolo solo nel ruolo di papà è un errore che rischia di distruggere la famiglia.
Testimonianza: lettera di un papà e risposta del pediatra (BOX)
CRISI DOPO LA NASCITA DEL BEBE': IL PAPA' COSA PUO' FARE?
Questo rafforza sempre piu' in me la convinzione che noi uomini non saremmo mai in grado di tanto sforzo.
A prescindere da cio', un aspetto che mi sembra un po' poco discusso e' l'aiuto che noi papa' possiamo dare alle nostre mogli.
Il problema e' che, molto spesso, tale aiuto non e' voluto, anzi e' proprio fastidioso.
Quante volte sento la frase: "Sono stravolta dalla stanchezza" seguita da un "lascia faccio io" quando si tenta di dare una mano con il/la figlio/a.
Dio non voglia, poi, che si proponga una serata alternativa a base di cena e cinema.
Sembra che lasciare i cuccioli ad "estranei" (tipicamente nonni) possa essere foriero di nuove stragi degli innocenti a cui il nostro piccolo non potrebbe mai scampare.
Le serate, pertanto, si concludono tristemente a degli orari da reparto geriatrico con noi due a dormire alle 21 in attesa della prossima poppata, ed un mondo all'esterno che continua.
Concludo: e' ben vero che la mamma ha sempre ragione, ma demandare un po' anche a papa'? Sicuramente non avra' sempre ragione, ma di certo neanche sempre torto.
Caro papà
Innanzitutto Le faccio i miei complimenti: lei e' un marito attento ha notato cose che molti uomini non vedono o non vogliono vedere o ignorano. Ha saputo osservare il disagio che sta vivendo sua moglie e questo, mi creda, e' importantirssimo !!
Ci vuole molta pazienza e anche saper aspettare e entrare piano piano nuovamente nella mente di sua moglie, non abbia fretta di uscire la sera a cena con la mogli, vada per gradi. Le stia vicino. Provi con piccole cose a far sentire la sua presenza, il suo amore, il suo affetto, porti pazienza, faccia dei piccoli doni a sua moglie che potrebbe non gradirli un giorno, due ma vedra' che poi sapra' apprezzare. Partecipi, aiutandola con il bambino, facendosi insegnare da lei, lodi il suo lavoro.
Dicendo "LA MAMMA HA SEMPRE RAGIONE" (in alcuni articoli) intendo rafforzare l'"io" materno (fidarsi di se stessi, e delle proprie intuizioni, sentimenti e sensazioni) e spiegare alla mamma di ragionare con la Sua testa e di non stare a sentire tutto quello che altri, diversi e con altro carattere, altro ambiente familiare, altra famiglia cercano di suggerire. LA MAMMA HA SEMPRE RAGIONE (eccezioni esistono ovunque) perché ogni bambino e ogni rapporto mamma bambino, mamma, bambino e papà e famiglia è diverso.
Alla domanda su cosa può fare il papà rispondo TANTO. Tantissimo!!!!!. Il bambino, VOSTRO FIGLIO; stara' bene e crescerà bene se i genitori come singole persone e come coppia stanno bene. Vostro figlio ha bisogno di entrambi (e dei nonni su cui si apre un altro discorso e su cui potremo tornare).
Il papà è importante come appoggio, come aiuto, IL BAMBINO E' NATO DA UN ATTO DI AMORE TRA DUE PERSONE CHE SI SONO VOLUTE BENE (anche qui ci sono ovviamente eccezioni). E' stato desiderato come coronamento di una scelta di coppia. Nei primi colloqui con il pediatra CHE SAREBBE BENE AVERE PRIMA DELLA NASCITA DEL BEBE' di questo di deve parlare (o con L'ostetrica, l'infermiera pediatrica o altre figure professionali che fanno corsi prenascita).
Sia quando va tutto bene che quando insorgono dei problemi. In questo secondo caso è necessario parlare tra Voi e cercare di parlare con una figura di riferimento che può essere il pediatra, il medico curante o anche altre figure sanitarie quali ostetrica, infermiera, consultorio. Può succedere che la mamma in crisi non voglia aiuto, che il marito o la famiglia neghino o colpevolizzino. Come siamo bravi a cogliere i difetti e i problemi degli altri su cui siamo prodighi di consigli e soluzioni e quanto è difficile rilevare i nostri e, soprattutto, prenderne atto e risolverli. Se va tutto bene? Avere cura di se stessi come singoli, come coppia. Esiste uno "svezzamento" psicologico che vuol dire ritagliarsi degli spazi per se stessi e come coppia perché un bambino sta bene se la mamma e la coppia stanno bene per cui, prima o poi si deve tornare a fare le cose che si facevano prima. La nascita di un figlio rappresenta talora una "prova da sforzo" per una coppia che si supera con comprensione, rispetto reciproco e talora con qualche aiuto CHE NON VUOL DIRE TEMPESTARE DI CONSIGLI
DECALOGO DI SOPRAVVIVENZA PER LA NEOMAMMA E NEO PAPà, ANCHE MENO NEO (DA LEGGERE PRIMA , SE POSSIBILE, DELLA NASCITA)
Nasce una vita, nasce un bambino troviamo un modo di rendere la vita piacevole a tutti.
La nascita di un bimbo senza il rispetto e la comprensione delle necessità ed esigenze altrui, può diventare, a lungo andare, fonte di stress e di “prova da sforzo” della coppia. Comunque, non si può generalizzare e ognuno deve trovare soluzioni confacenti nel proprio contesto familiare e non solo….I rapporti tra persone sono complessi e certi vincoli affettivi rappresentano un cordone ombelicale che dura tutta una vita.
Stesse regole servono anche per gli amici invadenti, per i saccenti, per i superesperti, per i cultori delle medicine orientali, alternative, magiche etc. etc.
Esistono altre persone che “a fin di bene” potrebbero danneggiare l’equilibrio psicofisico della coppia: alcuni tipi di vicini curiosi e pontificatori. Ovviamente non tutti sono così:per fortuna esistono persone eccezionali che sono disponibili, in caso di necessità, a dare aiuto e appoggio umano.
Purtroppo, è oramai consolidata la cultura che la mamma, in particolare al primo figlio, ha sempre delle colpe e mai dei meriti se il bambino non sta bene e, ad ogni constatazione di un qualche sintomo: “ha il raffreddore, piange ha le coliche” ! Viene colpevolizzata con frasi del tipo: “perché sei uscita, o perché non lo fai uscire! Chissà cosa hai mangiato! Sicura che il tuo latte vada bene?.
Non bisogna scordare che alcune frasi dette in un momento delicato della vita di una persona, dopo la gravidanza ed il parto, sono estremamente dannose per una mamma.
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