martedì 15 settembre 2015

Con l’asilo cominciano gli stress: COSA DIRE E NON DIRE AI BAMBINI

Con l’asilo cominciano gli stress: COSA DIRE E NON DIRE AI BAMBINI
Questa settimana la maggior parte dei bambini prende la via della scuola. È finita l’estate e i giovani devono iniziare a svegliarsi presto, cambiare stile di vita e riprendere a studiare. Per molti, soprattutto per i più piccoli che frequentano gli asili nido si tratta della prima avventura fuori dalle mura di casa. La perdita di persone di riferimento, il cambio di abitudini sia per gli orari sia per i pasti, possono creare una specie di stress iniziale e, ancora più, ansia nei genitori.
Per i bambini che iniziano una nuova vita il ruolo della famiglia è fondamentale per ridurre i timori. Purtroppo a volte si assiste a comportamenti che possono essere controproducenti quale quello di insegnare ai neofiti alcune nozioni per agevolare l’avvio: dire loro che dove va avrà più doveri e  sarà soggetto a regole severe, a norme fisse, a punizioni, a valutazione dell’insegnante o degli insegnanti.
E’ meglio suscitare curiosità e interesse, dicendo che l’ingresso in asilo o a scuola è l’inizio di una nuova esperienza,  non evidenziando solo gli accresciuti doveri o gli ipotetici aspetti normativi o punitivi frutto, spesso, di propri vissuti negativi.
Non conviene ironizzare con frasi tipo “ è finita la pacchia” oppure “… ora che vai a scuola andrai a letto presto”. Così facendo è inevitabile che i più piccoli verranno indotti ad attribuire alla nuova attività che stanno per intraprendere una veste solo punitiva. Se il bambino va a letto tardi la sera e  non si sveglia al mattino proviamo a fare una autocritica invece di dare la colpa a lui o attribuire alla  scuola il ruolo di “giustiziere”.
Può accadere che nostro figlio abbia difficoltà a inserirsi in questa nuova realtà. Non possiamo generalizzare i consigli in quanto i vissuti, le esperienze personali, quelle legate alla famiglia, sono diversi per cui è meglio, prima di prendere una qualsiasi decisione chiedere un parere al proprio pediatra o a una  persona competente: pedagogista, psicologo, psichiatra infantile, insegnante con esperienza. Prima di tutto non si deve commettere l’errore di cambiare subito scuola. Meglio riflettere più a lungo e discutere il problema con altri. Soprattutto se il bambino non ha frequentato la scuola materna, si può creare in lui uno stato d’ansia o di panico verso un luogo con regole collettive, con ritmi prestabiliti e con persone che ruotano attorno ad almeno 20 alunni.
Cercate in questi casi di essere molto rassicurantie  cercate di far contenere la paura del bimbo con spiegazioni comprensibili “papà e mamma vanno a lavorare e tu vai a scuola ed è come se anche tu lavorassi. Quando abbiamo finito tutti stiamo di nuovo insieme e ci raccontiamo cosa abbiamo fatto”.
Inventate delle piccole ritualità al mattino al risveglio e  quando l’ho salutate a scuola. Leggetegli  storie di bambini e di animali che partono e ritornano.
Se il piccolo ha già frequentato la scuola materna in genere a meno difficoltà di ambientamento e, spesso, è facilitato dal fatto che incontra amici che ha già conosciuto all’asilo. Spesso ci si pone il problema se si sia meglio una scuola rispetto ad un’altra o se sia meglio il tempo pieno o determinato. Non è facile dare una risposta valida per tutti in quanto la bontà di un istituto dipende da vari fattori ma, soprattutto, dalle persone che vi lavorano.

MAI PARLARE MALE DI ALTRI IN PRESENZA DEI BAMBINI,

1 commento:

  1. Caro dottore,
    Non mi piace il titolo che accosta i nidi d'infanzia e le scuole allo stress. C'è tutto un lavorò di progettazione di spazi, pensiero su tempi e spazi dei bambini, accoglienza, inserimento. Un nido offre ordine, pulizia, organizzazione, piena dedizione dell'adulto (non rapporto uno ad uno ma l'adulto non deve pulire casa o far da mangiare o pensare al bucato) che la migliore madre non può dare. I bambini non hanno che da guadagnare in questo.... A meno che non li si lasci fino alle sei tutti i giorni, ovvio, devono trascorrere molto tempo anche con la mamma e/o la famiglia. Lo stress semmai è per i genitori, dal semplice (si fa per dire) distacco all'abitudine ad orari e regole, igieniche, educative, di collaborazione. Tutto questo fa bene alla qualità di vita anche familiare. Vivere secondo i tempi dei più piccoli non fa che bene, per quanto si riesca. Andare a letto presto, andare al mare presto, riposare al pomeriggio (ahinoi solo in vacanza) cadenza i ritmi di vita in armonia.
    Un caro saluto
    Ilaria

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