giovedì 31 gennaio 2013

RAGAZZI E INTERNET


Il succo del discorso: rapporto tra rischio/beneficio. Le tecnologie sono una opportunità ma creano anche dipendenza (vedi Hikikomori: http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=hikikomori )
Alberto Ferrando

Tutti o quasi tutti i ragazzi usano le tecnologie digitali e questo sta modificando profondamente il loro modo di vivere e comunicare. Dobbiamo rallegrarcene, o forse ce ne dobbiamo anche preoccupare, come genitori e come pediatri?
Il numero di dicembre di Medico e Bambino (www.medicoebambino.com) riporta un articolo (a firma Gabriele Qualizza, Sociologo dell’Univesità di Trieste) che riguarda il mondo dei ragazzi che trovano nei social network una dimensione nuova e diversa del vivere sociale.
È una ricerca, condotta tramite questionario che ha riguardato 514 ragazzi e giovani tra i 14 e 24 anni nella regione Friuli Venezia Giulia, che ci consente di conoscere i tanti aspetti, non necessariamente tutti positivi, dello stare in rete.
Il 99,6% degli intervistati dispone di almeno un dispositivo di telefonia mobile e di  un computer (99.2%). L’84% dispone di un lettore mp3/mp4 e di una macchina fotografica digitale (83%). Il cellulare è utilizzato per più di due ore al giorno dal 40% dei ragazzi. Limitata attenzione viene riferita per la TV, la radio e la carta stampata, mentre è considerevole il tempo dedicato alla navigazione in rete e ai social network (oltre due ore al giorno per il 48% e il 30% dei ragazzi, rispettivamente).  
Dai dati raccolti emerge la raffigurazione di un mondo variegato e complesso, non riducibile alle arbitrarie e schematiche definizioni. I nativi digitali non sono degli “eremiti tecnologici”, ma degli animali sociali costantemente connessi con il mondo esterno (solo il 4% esce con i propri amici meno di prima, mentre il 72% mantiene i ritmi precedenti e il 24% esce addirittura più di prima) e il web si è trasformato da risorsa per acquisire informazioni ad ambiente comunicativo integrato.

L’articolo è accompagnato dall’editoriale di Giorgio Tamburlini in cui si sottolineano le opportunità e i rischi derivati da quella che è stata definita la “domesticazione” delle tecnologie digitali: se è evidente che le tecnologie digitali e la rete rappresentano delle grandi opportunità di comunicazione, informazione, apprendimento e svago, esiste il bisogno di una maggior informazione e consapevolezza della popolazione, soprattutto delle sue fasce più vulnerabili, bambini e adolescenti, e dei loro genitori e insegnanti, sui i rischi psicologici, cognitivi e biologici, derivanti dall’uso sconsiderato e compulsivo delle tecnologie digitali.


Qualizza G. Giovani e nuovi media: pratiche di consumo digitale e dinamiche relazionali. Medico e Bambino 2012;31:639-46
Scarica l’articolo al link http://www.medicoebambino.com/?id=1210_639.pdf

Tamburlini G. Bambini e tecnologie digitali: modificazioni del costume, opportunità e rischi. Medico e Bambino 2012;31:6119-20.
Scarica l’editoriale al link http://www.medicoebambino.com/?id=1210_619.pdf

mercoledì 30 gennaio 2013

MENINGITE A GENOVA. PREVENZIONE.COME SI MANIFESTA

Cari genitori

Caso di meningite NON da meningococco di Sestri Ponente ricoverato al Gaslini. Cosa vuol dire? Che non si deve fare, come si sarebbe fatto in caso di meningite da meningococco, profilassi con antibiotico. NESSUNA profilassi.

Alberto Ferrando


Intanto  ricordate i vaccini
Ricordiamo i vaccini anche se non tutte le meningiti sono prevenibili con gli stessi in quanto vari germi possono causare la meningite.
I più frequenti e prevenibili nel bambino sono:
- Hemophilus infuenzae: si fa dal 61 giorno di vita insieme ad altri nella stessa siringa (esavalente: polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e appunto hemophiulus)
- Pneumococco: di fa dal 61 giorno nella stessa seduta vaccinale dell'esavalente (ridure il rischio del 75%: i pneumococchi sono 90 e noi abbiamo il vaccino tredicivalente contro tredici dei 90: i più frequenti)
- meningococco C: si fa dal 13 mese di vita (si può fare anche prima) e si raccomada al 15 anno in quanto è una meningite frequente negli adolescenti a cui si può fare il vaccino contro alri tipi di meningococoo: A, C, W135 e Y 
- a brevissimo disponibile il vaccino contro il meningococco B

COME SI MANIFESTA UNA MENINGITE?
La meningite acuta può presentarsi con due quadri predominanti: una forma acuta con shock improvviso e alterazione dello stato di coscienza associata ad anomalie della coagulazione (che si manifestano sulla cute sotto forma di “petecchie” che sono delle piccole macchie di colore rosso intenso che non scompaiono con la pressione contrariamente a quanto avviene per tutti i tipi di macchie da malattie dei bambini o da allergia) che può avere un esito tragico, se non viene immediatamente intrapresa terapia antibiotica, entro 24 ore ed una forma più lenta preceduta da manifestazioni generali simil-influenzali con disturbi a carico dell’apparato respiratorio o intestinali.
I sintomi presenti più frequentemente oltre a quelli generali comuni a qualsiasi influenza o infezione virale come febbre, dolori muscolari, scarso appetito, tachicardia, dolori muscolari ed ossei sono:
 macchie diffuse come petecchie o di altro tipo e segni della infiammazione delle meningi (una specie di sacchetto che contiene il cervello) che si manifestano con “rigidità nucale” che si evidenzia con alcune semplici manovre: dolore alla estensione della gamba dopo aver flesso l’anca sul bacino (segno di Kernig) e flessione involontaria delle ginocchia e delle anche dopo aver sollevato il capo facendo stare il paziente in posizione supina (segno di Brudzinski).
Purtroppo nel bambino piccolo sotto i due anni questi segni possono essere assenti.
Altri segni e sintomi che possono indicare una meningite sono: mal di testa (che è spesso presente anche solo in concomitanza della febbre ma che, in assenza di meningite si risolve dopo che la febbre è passata o la temperatura corporea si è ridotta), vomito a digiuno (anche questo sintomo si presenta in occasione di febbre nei bambini piccoli o accompagna una infezione gastrointestinale quale quella che sta tenendo a casa molte famiglie liguri), fontanella “bombata”, cioè sporgente in fuori, alterazione dello stato di coscienza con irritabilità o torpore.
Può essere presente anche fotofobia (la luce dà fastidio) anche se ricordiamo che anche questo disturbo, come la febbre, la cefalea, il vomito, i dolori muscolari ecc. possono essere presenti in qualsiasi episodio febbrile del bambino.
Dopo aver letto queste poche righe probabilmente avrete un certo stato di agitazione e di ansia che, a dire il vero, viene anche ai medici quando leggono o scrivono, come il sottoscritto, di certe patologie. Cercate comunque di  valutare non quanta febbre ha il bambino ma lo stato generale, l’umore ed il comportamento del bambino che sarà ab ingstischiaramente alterato se la febbre è alta ma dovrebbe tornare normale, o quasi, quando la febbre scende. Esistono situazioni, come la sesta malattia (detta anche febbre dei tre giorni), in cui la febbre è alta, sui 40° C, scende poco con l’antipiretico ma il bambino appare, tutto sommato, in discrete condizioni generali. Se il bambino appare, anche in assenza di febbre molto irritabile e lamentoso e molto diverso dal solito (e chi meglio di voi genitori conosce il proprio figlio) soprattutto se sono presenti disturbi particolari come fontanella tesa, strabismo acuto o convulsioni è giusto cercare immediatamente conforto nel medico. (Vedete anche articoli precedenti sulla febbre).
Un Caro Saluto
Alberto Ferrando

lunedì 28 gennaio 2013

ALLERTA INFLUENZA: DATI A GENOVA


Cari Genitori
Qui sotto i grafici settimanali della sorveglianza virologica che monitorizza l'andamento delle infezioni delle vie respiratorie e che evidenzia quanto abbiamo vissuto in questo periodo: una percentuale di influenze soprattutto nella fascia pediatrica superiore di gran lunga all'anno precedente. Guardate la linea rossa. E non è ancora finita

Altra conferma con i dati "sul campo", in considerazione dei casi di bronchiolite, l'aumento di isolamento del Virus Respiratorio sinciziale.

A questo si associano ancora infezioni gastrointestinali (vomito, diarrea e mal di pancia) e qualche caso di malattia mano bocca piede, di varicella e di faringite da streptococco

Un Caro Saluto
Alberto Ferrando


domenica 27 gennaio 2013

VIA IL PASSEGGINO A 3 ANNI. VARICELLA. LAVAGGI NASALI

Cari genitori
A questo link http://www.apel-pediatri.org/articoli-giornali.html  e incollati qui sotto alcuni articoli comparsi oggi a stampa. Su questi temi trovate approfondimenti nel blog.
Un Caro Saluto
Alberto Ferrando






SE "NON MI MANGIA" ...NON FORZIAMOLO


Tanti genitori mi interpellano perché i loro figli mangiano poco. Rispondo per tutti che dobbiamo lasciare liberi i bambini di regolarsi e evitare di forzarli. Importante altrettanto, oltre a dare una dieta adeguata senza paciughi o "fuori pasto" è fare movimento  (3, TRE, ore al giorno dovrebbero fare: vedete qui:http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=tre+ore ) perché se alcuni bambini mangiano poco altri mangiano troppo e si muovono poco e sono sovrappeso se non obesi.  Tenete inoltre conto che l’accrescimento e la quantità di cibo che un bambino mangia varia molto, soprattutto nei primi periodi della vita. per cui magari qualche settimana crescono di più e altre di meno. 
Altra osservazione: la velocità di crescita rallenta man mano che passano i mesi. Per cui nei primi mesi crescono 150 grammi (o anche molto di più) e arrivati a 1 anno  a un anno aumentano di peso circa 50 grammi al dì. 
Per  tutti, un consiglio: MAI forzare un bambino a mangiare quando vuole smettere: si rischia di iniziare a creare, fin dai primi periodi di vita, un alterato rapporto con il cibo che poi si porterà dietro nelle età successive.  Un 30% dei bambini presenta dei disturbi del comportamento alimentare (eccesso di peso,anoressia, bulimia e altre forme sempre più in aumento).
Se un bambino che ha sempre mangiato mangia di meno rispettate la sua scelta, non  insistete, non fate il teatrino o altri trucchi (tipo fare l’aeroplano con il cucchiaio, ovviamente quando è più grande dell’età di sua figlia, approfittando di quando il bambino apre la bocca guardando il cucchiaio ,che “vola” in alto mentre voi fate dei rumori di vario tipo, per infilarglielo pieno di cibo). Il miglior modo per far mangiare un bambino che mangia di meno o che, addirittura non volesse mangiare è quello di non forzarlo e anche, a volte, di lasciarlo digiunare. Magari un bambino che mangia, per noi, o per i nonni, poco, cresce bene, è vivacissimo e magari anche un genitore, se non entrambi, da piccoli mangiavano, sempre per i genitori o per i nonni, poco. SE è così cercate di ricordare come gli “adulti” erano noiosi e vi facevano magari perdere l’appetito anche quando volevate mangiare. Leggete anche questo articolo sul blog www.ferrandoalberto.blogspot.it (link diretto: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2012/04/aiuto-non-mi-mangia.html )

sabato 26 gennaio 2013

Suocera e sport (per sorridere....ma anche per prevenire)


Cari Genitori due immagini commentate su cose che avete vissuto, o vivete o vivrete
Buon week end
Alberto Ferrando
Qui sotto una imagine tratta da Facebook che porta alla meditazione tra rapporti tra generazioni e tra suocere e nuore. Discorso lungo e alla cuibase metterei solo che la cosa più importante è il rispetto e la chiara definizione dei ruoli. L'aiuto serve ad una mamma ma deve essere richiesto, deve essere senza mugugno e non invadente o critico. Ricordo quello che da sempre dico "La mamma ha sempre ragione" e "non ascoltare consigli". E... i nonni sono una risorsa ma..."patti chiari e ....amicizia lunga"
















SPORT: IMMAGINE Da ricordare soprattutto, ma non solo, ai papà. Lo sport deve essere un momento di relax mentale e di "sfogo" fisico  e non uno stress per il bambino spinto, TALORA,  a appagare deideri sportivi di genitori ex atleti o ex mancati sportivi o ...... altro


venerdì 25 gennaio 2013

MORTO PER SOFFOCAMENTO: POSSIAMO EVITARLO


Apprendo da Facebook (notizia diffusa da Squicciarini) della morte di un bambino di Taranto per soffocamento da corpo estraneo: http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/01/24/news/taranto_muore_soffocato_a_un_anno_e_8_mesi-51209642/
SEGNALO CON GRANDE SODDISFAZIONE CHE IN LIGURIA sono partite varie iniziative per diffondere la manovra (dal 1995 ci stiamo lavorando e si stanno emendo i risultati. Ultima GRANDE iniziativa quella delle Colleghe pediatre Lavagetto e Manti (con Croce Rossa e Croce Bianca  di Serra Riccò che stanno diffondeno la manovra nell'entroterra genovese e hanno pubblicato un depliant che trovate sul sito www.apel-pediatri.org. Link diretto qui: MANOVRA DISOSTRUZIONE (Lavagetto, Manti, CRI, Croce bianca 
NON SOLO: sul sito  www.apel-pediatri.org e qui  Schede prevenzione/il corpo estraneo scheda per bds 61°-90° g. trovate le schede che la maggior parte dei pediatri di famiglia (o le infermiere se presenti) consegna ai genitori DOPO aver fatto un Corso a genitori , nonni, tate ove spiega, fa vedere  e FA FARE su manichino la manovra di disostruzione da corpo estraneo.  
Questo progetto fa parte di un accordo REgionale (quindi  è UFFICIALE), aziendale ed è stato esteso , a Genova, anche agli asili Nido Comunali con un Progetto fatto tra pediatria di famiglia e Comune di Genova e Gaslini e ASL 3.
Per chi non ha fatto il Corso può iniziare a guardare i filmati. In uno di questi una mamma (l'intervistatrice) dice che ha salvato una bambina dopo avere visto lamanovra sul sito. Quindi anche solo vedere è utile

mercoledì 23 gennaio 2013

Codice di deontologia e centralità del cittadino per la salute

Cari Genitori
Questa serata prima parte del Corso di aggiornamento per medici su temi di neuropediatria. A questo link la relazione che ho tenuto sulla deontologia. Perchè ve la mando? Perché la figura principale non è la sanità, la salute ma LA PERSONA. Quindi VOI. E la medicina sarà migliore e come dice il Movimento "Slow Medicine" (www.slowmedicine.it)  "sobria, rispettosa e giusta" se si crea un rapporto di alleanza e di collaborazione tra medici e sanitari e cittadini e famiglie. Facile? Proprio no ma con i criteri esposti qui sopra (medicina, sobria, rispettosa e giusta) associati a rapporto di rispetto e fiducia reciproci è quello a cui dobbiamo tendere.
Buona visione a chi ne ha tempo e /o voglia):
Alberto Ferrando

CORSO DI NEUROPEDIATRIA ORGANIZZATO DA SIP E SINP LIGURI E ORDINE DEI MEDICCI E

Programma del corso qui: 2013 Neuropediatria (Ordine dei Medici)

martedì 22 gennaio 2013

CAMBIO DEL PANNOLINO: ISTRUZIONI PER L'USO


Cari Genitori

In questo periodo di influenze, gastroenteriti, scarlattina, varicella dcc ove bambini e adulti sono tanto malati Vi invio due post, già diffusi in passato, tesi a rinforzare le difese immunitarie attraerso una delle migliori terapie: RIDERE.
Spero siano di Vostro gradimento
Alberto Ferrando

CAMBIO DEL PANNOLINO (e papà): meditazioni e istruzioni


Alberto Ferrando
http://youtu.be/sw-wpz4wDz8

COSE CHE ACCADONO QUANDO SI CAMBIA UN PANNOLINO:
e soprattutto state attenti che non voli di sotto.

1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza della popò. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino, lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: 'E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino? cosa ha fatto l'angioletto?'. Poi la mamma va di la e vomita. A questo punto si riconosce il padre di destra e il padre di sinistra. Il padre di destra dice: 'Che schifo!' e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il bambino e lo va a cambiare.
2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio e un mobile che quando lo vedi a casa tua, capisci che un sacco di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque é studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star fermo il bambino su quel piano é come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. E' fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio non é in grado quasi di girarsi sul fianco, ma é perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che passano sott'acquaDunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.
3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello che Gadda chiamava "l'estruso". E' il momento della verita. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata é impressionante. E' singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto sommato vergine: cose del genere te le aspetterestidall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'é: non c'é niente da fare. O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se non guardate potrebbe anche sembrare che vostro figlio si sia seduto su una confezione famiglia diYomo doppia panna. Se guardate é piu difficileMa senza guardare? Io con questo sistema sono riuscito ad ottenere ottimi risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero inferiore a cinque salviette. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa si stare appesa come un idiota, da uno strattone: se non vi cade, riuscira comunque a spargere un po' dicacca in giro. Tamponate ovunque con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino e richiudetelo. A quel punto la vostra situazione e: nella mano sinistra un pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba chimica.
5. NON andate a buttare la bomba chimica: la trota scivolerebbe per terra. Quindi, posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande per l'ariaSenza mollare la presa con la mano sinistra, usate la destra per detergere a fondo e poi passate all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini, e da li spariranno nell'underground dei vostri vestiti. La sera ne troverete traccia nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e del gesso liquido, ne riempite il sedere del pollo e naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni, ecc. A quel punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipi.
6. Il bambino non fa pipi a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta giù dal fasciatoioRitirate su la trota e non raccontate mai alla mamma l'accaduto.
7. Prendere il pannolino nuovo. Capire qual e il lato davanti (di solito c'é una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bambino e chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch e il pannolino si chiude. Si, ma quanto si chiude? Cosi é troppo stretto, cosi é troppo largo, cosi é troppo stretto, cosi é troppo largo. Si può arrivare anche ad una ventina di tentativi. E' in quel momento che il bambino comincia ad intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa delusione, cioé inizia gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.
8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare a rivestire il bambino. E' questo il momento dei poussoir. Quando Dio caccio gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli con i poussoir. Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presente in una tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.
9. Se nonostante tutto riuscite a rivestire il bambino, avete praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrossirà. Pensate ai bambini in Africa e concludete: si arrossira, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate alla mamma. Lei chiederà: 'L'hai messo il borotalco?'. Voi direte:'Si'. Con convinzione.
10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino, brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se stesso. Per almeno tre ore e convinto di avere la nobiltà d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto svanisce, subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore 'Decappottabili' su Gente & Motori. Altri telefonano ad una ex-fidanzata e quando lei risponde mettono giu. Pochi dicono che devono andare a comprare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la sicurezza del focolare, il tepore dei sentimenti sicuri, e un singolare, acutissimo profumo di yogurt.

Alberto Ferrando
http://youtu.be/sw-wpz4wDz8