domenica 10 agosto 2014

NISO, ASILO E SCUOLA 2 PUNTATA. QUALCHE CONSIGLIO PER I FIGLI: LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE

NISO, ASILO E SCUOLA. QUALCHE CONSIGLIO PER I FIGLIE: LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE: (scritto insieme all'amico pediatra Michele Fiore)
Uno dei motivi per cui più frequentemente i genitori si rivolgono al pediatra riguardano alimentazione sonno ed alvo nei primi anni di vita, richieste di cura per malattie e, soprattutto, dall’anno di vita in poi la pressoché totale richiesta di consigli, di richieste di aiuto o di aiuto nella risoluzione dei problemi riguarda tutti gli eventi legati alla socializzazione: asilo nido, scuola materna, scuola dell’obbligo, superiori ecc.
Tempo fa riflettevo che un adulto non ha ancora finito di studiare che subito gli si propongono, se genitore o insegnante o pediatra o, massimo della sorte, genitore e insegnante o genitore e pediatra le problematiche legate alla socializzazione. Non sono ancora nonno ma forse anche allora la scuola rappresenterà uno dei miei problemi principali. Parlo di scuola e non di studio in quanto è inevitabile che, qualsiasi mestiere o professione uno svolga, dovrà studiare per tutta la vita.
Nido si o no, asilo si ma quale asilo? Privato o pubblico. E se si ammala forse è meglio la baby sitter o i nonni. Di questi problemi ne abbiamo già parlato in un numero precedente.
Molti, anzi la maggior parte, di bambini che entra “in comunità” (asilo nido fino a 3 anni e scuola materna da 3 a 6 anni), soprattutto nei primi anni di vita,  si ammala con una frequenza nettamente superiore a quella dei bambini che non frequentano l’asilo. Febbre, tosse, otiti, naso attappato o che cola, vomito e diarrea talora si susseguono a ritmi incalzanti. Alcuni bambini stanno più a casa di quanto riescano a frequentare con disperazione e sconcerto dei genitori, dei nonni e dei familiari.
Ma a questo punto viene da chiedersi se valga la pena o meno di insistere a mandarlo all’asilo.
I nonni incalzano: non lo mandare all’asilo, tenetelo a casa. Però … a lavorare bisogna andare, i nonni raramente sono disponibili in quanto a volte sono ancora giovani ed hanno la loro attività, altre volte hanno una certa età e tenere un bambino nei primi anni di vita richiede una forza ed una energia che neanche molti giovani hanno ed una pazienza che pochi nonni al giorno d’oggi possiedono.
In genere dopo i primi 1-2 anni i bambini si ammalano di meno anche se, in genere, salvo rare eccezioni, si deve pagare lo scotto di un numero di malattie superiori nel bambino nei primi anni di asilo.
Per quanto riguarda la scuola materna esiste una uniformità di parere sui benefici anche se dobbiamo fare qualche considerazione negativa per quanto riguarda gli orari a volte troppo lunghi le classi spesso troppo numerose e, piccolo ma importante particolare, l’eccesso di temperatura degli ambienti nel periodo invernale che tanto facilita i piccoli malanni del piccolo.
Benefici: i bambini acquisiscono sempre nuove conoscenze, imparano a socializzare, a seguire delle regole, a condividere le norme di vita e a vivere l’importanza del tempo, a conoscere cioè quando è il tempo di giocare, quando è quello di lavorare e quando è quello di soddisfare i propri bisogni primari. Imparano, come anche all’asilo nido, a stare con gli altri, cioè con persone diverse dal nucleo protettivo della famiglia, imparano a rapportarsi con più persone diverse, maestre, bidelle, altri genitori. A casa il bambino ha sempre una persona disposta ad occuparsi di lui mentre all’asilo c’è qualcuno che il bambino deve “condividere” con gli altri non solo per le attenzioni ma anche per gli affetti. Alla scuola materna il bambino inizia ad imparare quelle che saranno le materie di studio nelle scuole elementari.
Quando il bambino arriva all’età di andare a scuola ormai si ammala molto meno e un altro problema che i genitori si pongono riguardano oltre alla scelta della scuola eventuali attività integrative e, soprattutto, che sport far fare. Ne parliamo nel prossimo articolo.
Intanto dobbiamo dirVi, come avrete già notato da voi, che il ritmo della vita moderna ha cambiato le abitudini delle famiglie. Si corre sempre di più, si ha poco tempo per gli altri e per noi stessi, si cerca di supplire a carenze di rapporti umani con spese voluttuarie (eccessi di giochi e di spese per vacanze) e con tante attività: bambini che fanno più sport, bilinguismo, corsi di musica ecc. e che nei giorni festivi vengono scorrazzati nei supermercati, nelle “multisale” affumicate o vengono svegliati all’alba per fare gite passando ore in macchina e ritrovandosi alla sera senza essere riusciti a scambiare due parole. Cari genitori provate a rallentare il ritmo per voi stessi e, se non lo volete fare per voi, fatelo per i vostri figli. Hanno bisogno di voi, della vostra compagnia, delle vostre parole, delle vostre coccole ma anche delle vostre sgridate, hanno bisogno di affetto e di comprensione, di coerenza e di regole. Non correte con loro in passeggiate, corse, bici, piscine ecc. o, almeno non fate solo questo. Fermatevi con loro, guardateli, comunicate con il vostro corpo, gli occhi, le mani. Specchiatevi negli occhi dei vostri figli. Parlate, leggete a loro le favole come i nonni facevano una volta. Il bambino non ha bisogno di tante favole, di tanti libri, televisioni, computer, play station. Ha bisogno di voi, di giocare, di comunicare di sentire delle storie, ha bisogno che gli leggiate le favole o anche che guardiate con lui televisione e le videocassette.
Ciò che importa comunque è che i genitori che affidano il loro piccolo al nido per tante ore o che lo accompagnano a varie altre attività (nuoto, chitarra, piano, terza lingua ecc.) non perdano l'abitudine di stare con lui a giocare, parlare e ai più piccoli leggere fiabe : al piccolo per lo più non interessa essere scarrozzato in giro il sabato e la domenica ma piuttosto esercitare con i suoi quella capacità di socializzazione che sta acquisendo in comunità.
E’ meglio trascurare i dettagli di una casa piuttosto che perdere o non coltivare la capacità di comunicare.Si rischia di trovarsi poi con un adolescente che non si conosce.

Per chi volesse maggiori informazioni sui rapporti famiglia bambini vi consigliamo di leggere sul sito www.apel-pediatri.it “nati per leggere”. www.natiperleggere.it, www.leggerepercrescere.it. Su questo tema torneremo: a Genova nelle Biblioteche vare iniziative sulla lettura ai bambini e ci vedremo in varie occasioni anche in queste sedi.

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