NISO, ASILO E SCUOLA. QUALCHE CONSIGLIO PER I FIGLIE: LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE: (scritto insieme all'amico pediatra Michele Fiore)
Uno dei motivi per cui più frequentemente i genitori si
rivolgono al pediatra riguardano alimentazione sonno ed alvo nei primi anni di
vita, richieste di cura per malattie e, soprattutto, dall’anno di vita in poi
la pressoché totale richiesta di consigli, di richieste di aiuto o di aiuto
nella risoluzione dei problemi riguarda tutti gli eventi legati alla
socializzazione: asilo nido, scuola materna, scuola dell’obbligo, superiori
ecc.
Tempo fa riflettevo che un adulto
non ha ancora finito di studiare che subito gli si propongono, se genitore o
insegnante o pediatra o, massimo della sorte, genitore e insegnante o genitore
e pediatra le problematiche legate alla socializzazione. Non sono ancora nonno
ma forse anche allora la scuola rappresenterà uno dei miei problemi principali.
Parlo di scuola e non di studio in quanto è inevitabile che, qualsiasi mestiere
o professione uno svolga, dovrà studiare per tutta la vita.
Nido si o no, asilo si ma quale
asilo? Privato o pubblico. E se si ammala forse è meglio la baby sitter o i
nonni. Di questi problemi ne abbiamo già parlato in un numero precedente.
Molti, anzi la
maggior parte, di bambini che entra “in comunità” (asilo nido fino a 3 anni e
scuola materna da 3 a 6 anni), soprattutto nei primi anni di vita, si ammala con una frequenza nettamente
superiore a quella dei bambini che non frequentano l’asilo. Febbre, tosse, otiti, naso attappato o che
cola, vomito e diarrea talora si susseguono a ritmi incalzanti. Alcuni bambini
stanno più a casa di quanto riescano a frequentare con disperazione e sconcerto
dei genitori, dei nonni e dei familiari.
Ma a questo punto viene da chiedersi se valga la pena o meno di
insistere a mandarlo all’asilo.
I nonni incalzano: non lo mandare all’asilo, tenetelo a casa. Però … a
lavorare bisogna andare, i nonni raramente sono disponibili in quanto a volte
sono ancora giovani ed hanno la loro attività, altre volte hanno una certa età
e tenere un bambino nei primi anni di vita richiede una forza ed una energia
che neanche molti giovani hanno ed una pazienza che pochi nonni al giorno
d’oggi possiedono.
In genere dopo i primi 1-2 anni i bambini si ammalano di meno anche se,
in genere, salvo rare eccezioni, si deve pagare lo scotto di un numero di
malattie superiori nel bambino nei primi anni di asilo.
Per quanto riguarda la scuola materna esiste
una uniformità di parere sui benefici anche se dobbiamo fare qualche
considerazione negativa per quanto riguarda gli orari a volte troppo lunghi le
classi spesso troppo numerose e, piccolo ma importante particolare, l’eccesso
di temperatura degli ambienti nel periodo invernale che tanto facilita i
piccoli malanni del piccolo.
Benefici: i
bambini acquisiscono sempre nuove conoscenze, imparano a socializzare, a
seguire delle regole, a condividere le norme di vita e a vivere l’importanza
del tempo, a conoscere cioè quando è il tempo di giocare, quando è quello di
lavorare e quando è quello di soddisfare i propri bisogni primari. Imparano,
come anche all’asilo nido, a stare con gli altri, cioè con persone diverse dal
nucleo protettivo della famiglia, imparano a rapportarsi con più persone
diverse, maestre, bidelle, altri genitori. A casa il bambino ha sempre una
persona disposta ad occuparsi di lui mentre all’asilo c’è qualcuno che il
bambino deve “condividere” con gli altri non solo per le attenzioni ma anche
per gli affetti. Alla scuola materna il bambino inizia ad imparare quelle che
saranno le materie di studio nelle scuole elementari.
Quando il bambino arriva all’età
di andare a scuola ormai si ammala molto meno e un altro problema che i
genitori si pongono riguardano oltre alla scelta della scuola eventuali
attività integrative e, soprattutto, che sport far fare. Ne parliamo nel
prossimo articolo.
Intanto dobbiamo
dirVi, come avrete già notato da voi, che il ritmo della vita moderna ha
cambiato le abitudini delle famiglie. Si corre sempre di più, si ha poco tempo
per gli altri e per noi stessi, si cerca di supplire a carenze di rapporti
umani con spese voluttuarie (eccessi di giochi e di spese per vacanze) e con
tante attività: bambini che fanno più sport, bilinguismo, corsi di musica ecc.
e che nei giorni festivi vengono scorrazzati nei supermercati, nelle
“multisale” affumicate o vengono svegliati all’alba per fare gite passando ore
in macchina e ritrovandosi alla sera senza essere riusciti a scambiare due
parole. Cari genitori provate a rallentare il ritmo per voi stessi e, se non lo
volete fare per voi, fatelo per i vostri figli. Hanno bisogno di voi, della
vostra compagnia, delle vostre parole, delle vostre coccole ma anche delle
vostre sgridate, hanno bisogno di affetto e di comprensione, di coerenza e di
regole. Non correte con loro in passeggiate, corse, bici, piscine ecc. o,
almeno non fate solo questo. Fermatevi con loro, guardateli, comunicate con il
vostro corpo, gli occhi, le mani. Specchiatevi negli occhi dei vostri figli.
Parlate, leggete a loro le favole come i nonni facevano una volta. Il bambino
non ha bisogno di tante favole, di tanti libri, televisioni, computer, play
station. Ha bisogno di voi, di giocare, di comunicare di sentire delle storie,
ha bisogno che gli leggiate le favole o anche che guardiate con lui televisione
e le videocassette.
Ciò che importa comunque è che i genitori che affidano il
loro piccolo al nido per tante ore o che lo accompagnano a varie altre attività
(nuoto, chitarra, piano, terza lingua ecc.) non perdano l'abitudine di stare
con lui a giocare, parlare e ai più piccoli leggere fiabe : al piccolo per lo
più non interessa essere scarrozzato in giro il sabato e la domenica ma
piuttosto esercitare con i suoi quella capacità di socializzazione che sta
acquisendo in comunità.
E’ meglio trascurare i dettagli di una casa piuttosto che
perdere o non coltivare la capacità di comunicare.Si rischia di trovarsi poi
con un adolescente che non si conosce.
Per chi volesse
maggiori informazioni sui rapporti famiglia bambini vi consigliamo di leggere
sul sito www.apel-pediatri.it “nati
per leggere”. www.natiperleggere.it,
www.leggerepercrescere.it. Su
questo tema torneremo: a Genova nelle Biblioteche vare iniziative sulla lettura
ai bambini e ci vedremo in varie occasioni anche in queste sedi.
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