Dal blog Galileonet
Vaccini e autismo, la storia di una "Wakefield mother"
Quando Andrew Wakefield fabbricava la bufala sul possibile legame tra vaccini e autismo – di cui ancora oggi, malgrado l’assenza di prove ribadita più volte dalla comunità scientifica, ci portiamo dietro le conseguenze, anche in Italia – era il 1998. Bufala costruita dall’ex medico sì, ma con la complicità anche di una mamma di un bambino autistico. A svelare i retroscena dell’ultimo capitolo della vicenda autismo e vaccini è ancora una volta il giornalista Brian Deer, lo stesso che nel 2004 aveva cominciato a investigare sul caso, contribuendo a svelare la frode scientifica di Wakefield, radiato poi dal Medical Register nel 2010.
Deer infatti dal suo blog torna a parlare della vicenda a seguito del rilascio di una sentenza della Court of Protection inglese in cui si parla della mamma di un bambino autistico che avrebbe mentito sullo stato di salute del figlio, montando una serie di pesanti accuse contro il vaccino incriminato (lo ricordiamo, il trivalenteper morbillo, parotite e rosolia, MMR).
Secondo quanto riferisce il giornalista, la mamma del bambino (anonima per protegger l’identità del figlio) avrebbe sostenuto che questi, subito dopo aver ricevuto il vaccino nel 1991, allora di 18 mesi, cominciò a piangere, ebbe le convulsioni, perse il contatto visivo, la voglia di giocare, fino a rimanere in uno stato vegetativo per sei mesi. Tutto falso, secondo quanto scrive anche il giudice Justice Baker: “M è autistico. Non ci sono evidenze che il suo disturbo sia stato causato dalla vaccinazione MMR. I racconti dei suoi genitori circa la sua reazione avversa alla vaccinazione sono inventati”. E sebbene sicuramente questa signori ami il figlio e tenga alla sua salute, potremmo essere di fronte a un cosiddetto caso di Sindrome di Münchhausen per procura (Msp, un modo per portare l’attenzione su se stessa). Se con l’aiuto del marito e degli assistenti sociali l’atteggiamento della madre non cambierà la corte sarà costretta ad intervenire per limitare il coinvolgimento della donna nella vita del figlio.
Donna (britannica) che in America, continua Deer, sarebbe stata probabilmente chiamata mother warrior, una madre guerriera, pronta a tutto per provare il legame tra i vaccini e il disturbo autistico del figlio. Vittima, a sua volta, della paura innescata da Wakefield, tanto che il giornalista ha coniato un nuovo termine per queste mamme: le Wakefield mothers, quelle pronte a lottare in difesa e supporto delle teorie del medico britannico, a tutela dei diritti dei propri figli.
Una sentenza che forse, dopo anni, sembra segnare un cambio di atteggiamento sulla spinosa questione. È la prima volta infatti che un giudice si dimostra così categorico e “sprezzante” - scrive Deer – nei confronti di un genitore di un bambino disabile. Genitore che avrebbe, a quanto pare, mentito portando avanti la sua battaglia contro i produttori del vaccino MMR, ma cominciando solo molti anni dopo (nove) l’avvenuta vaccinazione del figlio a fabbricare diagnosi e disturbi (come un’ ”enterocolite autistica”, in realtà solo stitichezza), spesso inutili e limitando la possibilità di una maggiore indipendenza per il ragazzo, ormai ventiquattrenne.
Ma non solo: apparsa nei raduni pubblici, sui media, la donna ha portato avanti la sua battaglia denunciando non solo i produttori di MMR ma anche giudici, medici e giornalisti. Tutto a partire dal 2000, presentando richiesta di risarcimento poco dopo essere venuta a sapere delle teorie di Wakefield. “Dal 2000 in poi”, avrebbe raccontato il giudice: “iIgenitori di M, e in particolare la madre, hanno fornito racconti sempre più vividi di una estrema reazione all’iniezione somministrata ad M”. Infatti, la corte sostiene che i dettagli riferiti dalla donna, a volte con referti medici o meno, fossero fin troppo particolareggiati per essere riportati con tanta fedeltà a distanza di così tanto tempo. Tra quelli senza riscontri medici sono citati i disturbi più vari: dalla malattia di Lyme, alla sordità, all’artrite, alla perdita di sensibilità delle mani fino alle convulsioni. Tutti disturbi ai quali la donna avrebbe risposto spesso con costosi rimedi, dai farmaci all’osteopatia cranica, alla terapia con ossigeno, senza tralasciare integratori vitaminici e composti omeopatici.
E nel quadro generale non mancano le più trite teorie cospiratorie: medici che vogliono nascondere i danni causati dal vaccino MMR, con la complicità dei giudici, e governi che attraverso gli assistenti sociali tramano per togliere i bambini autistici dai loro genitori.
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