BULLISMO: Parlatene con vostri figlio per
preparalo e per prevenire:
Le possibilità che
vostro figlio incontri un bullo sono -..del 100%..che vostro figlio sia un
bullo???? Esiste la possibilità L.
Filmato della Polizia
di Stato. Libri consigliati e “caso” tragico (suicidio da bulismo qui)
Lettura consigliata
"La cena" di Herman Koch https://www.youtube.com/watch?v=nTyHkC5uqRE
Altri libri
consigliati qui: http://www.ferrandoalberto.eu/joomla/libri-consigliati/libri-consigliati.html
BULLISMO E
RESPONSABILITA' DI TUTTI NOI: guardiamo dentro a noi stessi e vicino a noi
Post di Enrico
Galliano su Facebook sulla ragazza che ha tentato sol suicidio.
Da leggere,
riflettere e diffondere. E iniziare a ragionare e recuperare certi valori di
solidarietà, della famiglia, del sacrificio, del non avere tutto subito, del
pensare che tutto è dovuto, della NON educazione che porta alla maleducazione,
del permissivismo, del narcisismo degli adulti, della solitudine dei giovani,
dei modelli di riferimento ecc. ecc. a partire da guardare dentro a noi stessi
"Oggi una
ragazza della mia città ha cercato di uccidersi.
Ha preso e si è
buttata dal secondo piano.
No, non è morta. Ma
la botta che ha preso ha rischiato di prenderle la spina dorsale. Per poco non
le succedeva qualcosa di forse peggiore della morte: la condanna a restare
tutta la vita immobile e senza poter comunicare con gli altri normalmente.
“Adesso sarete
contenti”, ha scritto. Parlava ai suoi compagni.
Allora io adesso vi
dico una cosa. E sarò un po’ duro, vi avverto. Ma c’ho ‘sta cosa dentro ed è
difficile lasciarla lì.
Quando la finirete?
Quando finirete di
mettervi in due, in tre, in cinque, in dieci contro uno?
Quando finirete di
far finta che le parole non siano importanti, che siano “solo parole”, che non
abbiano conseguenze, e poi di mettervi lì a scrivere quei messaggi – li ho
letti, sì, i messaggi che siete capaci di scrivere – tutte le vostre “troia di
merda”, i vostri “figlio di puttana”, i vostri “devi morire”.
Quando la finirete di
dire “Ma sì, io scherzavo” dopo essere stati capaci di scrivere “non meriti di
esistere”?
Quando la finirete di
ridere, e di ridere così forte, quando passa la ragazza grassa, quando la
finirete di indicare col dito il ragazzo “che ha il professore di sostegno”,
quando la finirete di dividere il mondo in fighi e sfigati?
Che cosa deve ancora
succedere, perché la finiate? Che cosa aspettate? Che tocchi al vostro
compagno, alla vostra amica, a vostra sorella, a voi?
E poi voi. Voi
genitori, sì. Voi che i vostri figli sono quelli capaci di scrivere certi
messaggi. O quelli che ridono così forte.
Quando la finirete di
chiudere un occhio?
Quando la finirete di
dire “Ma sì, ragazzate”?
Quando la finirete di
non avere idea di che diavolo ci fanno 8 ore al giorno i vostri figli con quel
telefono?
Quando la finirete di
non leggere neanche le note e le comunicazioni che scriviamo sul libretto
personale?
Quando la finirete di
venire da noi insegnanti una volta l’anno (se va bene)?
Quando inizierete a
spiegare ai vostri figli che la diversità non è una malattia, o un fatto da
deridere, quando inizierete a non essere voi i primi a farlo, perché da sempre
non sono le parole ma gli esempi, gli insegnamenti migliori?
Perché quando una
ragazzina di dodici anni prova a buttarsi di sotto, non è solo una ragazzina di
dodici anni che lo sta facendo: siamo tutti noi. E se una ragazzina di
quell'età decide di buttarsi, non lo sta facendo da sola: una piccola spinta
arriva da tutti quelli che erano lì non hanno visto, non hanno fatto, non hanno
detto.
E tutti noi, proprio
tutti, siamo quelli che quando succedono cose come questa devono vedere, fare,
dire. Anzi urlare. Una parola, una sola, che è: “Basta”.
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