domenica 20 ottobre 2013

LUTTO per Christian


LA VITA A VOLTE E’ PROPRIO BRUTTA.
Cari genitori e ragazzi Vorrei darvi sempre notizie positive, belle e utili di cui  abbiamo bisogno,  ma dobbiamo nella vita affrontare momenti duri, difficili o tragici. In questi giorni ho avuto momenti di gioia per la nascita di bambini e di altro ma ieri ho avuto una notizia molto triste e qui sotto allego alcune mie considerazioni che possono servire quando dovremo affrontare, anche indirettamente, situazioni tragiche e di lutto. Intanto cerchiamo di goderci i momenti buoni e belli della vita, di arrabbiarci poco per le scemate, di abbracciare i nostri cari. 
Un abbraccio a tutti
Alberto Ferrando
Trovate articoli anche qui con l’augurio che non vi servano mai: http://ferrandoalberto.blogspot.it/search?q=lutto
A seguito di un incidente è morto Christian (notizia qui: http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/10/19/AQwgysi-teleferica_verranno_giovane.shtml)  un ragazzo di 23 anni che ho seguito dalla nascita fino a 16 anni (oggi sui giornali la notizia) dopo 6 giorni di ricovero in rianimazione. Pochi giorni fa ho vistato il fratellino in studio per fare il certificato per attività sportiva. Queste notti non riuscivo a dormire e tuttora non riesco a capacitarmi di quanto è avvenuto e come una giovane vita possa essere troncata in poco. Basta un attimo, una fatalità e…. Christian non è più tra noi e con lui è morta una parte di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Infatti una parte di chi lo ha conosciuto, secondo me, muore con lui, soprattutto chi gli è stato più vicino, a partire dai genitori, dal fratello e dai nonni e da chi gli voleva bene. E non era difficile voler bene a Christian.
Quest'anno una altra ragazza, di 27 anni, che seguivo, e ho seguito fino a qualche anno fa, era deceduta dopo lunga malattia esordita fin dal primo anno di vita: http://ferrandoalberto.blogspot.it/2013/02/a-clio-andata-in-cielo.html. 
Qualche considerazione consiglio sperando che serva a pochi. Comunque  consiglio di leggere in quanto molti (tutti?) possono trovarsi a frequentare persone che hanno avuto un lutto. Vale per qualsiasi lutto anche se ora parlo soprattutto della perdita di un figlio: L’improvvisa, imprevista, morte di un figlio (anche se la morte è sempre imprevista), per ogni famiglia, é un evento devastante. Non c'è tempo per prepararsi alla tragica perdita. I genitori si aspettano che i loro figli vivano a lungo, che gli sopravvivano.
Si possono attraversare varie fasi. All’inizio la mente semplicemente non può fronteggiare la piena realtà di ciò che é accaduto. Sentirsi dire che il figlio é morto é una cosa. Accettare il fatto che il figlio è realmente é morto può prendere un tempo assai più lungo.
Più e più volte il genitore verrà sorpreso a negare la realtà di quella morte. Occorrono talvolta settimane o mesi prima che il genitore possa materialmente pronunciare la parola morto.
Dal momento in cui il genitore é in grado di rendersi conto pienamente che il figlio é morto – per mai più tornare – la maggior parte dei familiari ed amici si stanno già riprendendo. Poiché il genitore può manifestare  rabbia o profonda  depressione, gli altri tendono ad evitarlo perché fronteggiare questi sentimenti significa ripercorrere il proprio ciclo della sofferenza. Poiché nessuno sembra sapere come aiutarli, e poiché la pena dei genitori mette tutti a disagio, i genitori imparano che se nascondono i loro veri sentimenti e stati d’animo saranno meglio accettati e ci vuole più tempo per accettare e metabolizzare la perdita.
L’improvvisa tragica morte di un figlio non comporta soltanto angoscia ma rischia di alterare i rapporti e la  vita dei rimanenti membri della famiglia. Carriere vengono interrotte o rovinate perché molti adulti sono incapaci di ritornare al lavoro per un certo tempo o rendono poco quando tornano al lavoro. I matrimoni si ammalano. Alcuni abbandonano la chiesa e gli altri luoghi di socializzazione. Alcuni si rifiutano di parlare dell’incidente. Ogni membro della famiglia soffre in solitudine. E’ difficile sostenere qualcun altro quando a stento ce la fai a tener in piedi te stesso.
Alcune coppie che hanno perduto dei figli si separano entro il primo anno dalla morte del figlio. Il dolore rende egocentrico il genitore proprio quando anche 1’altro coniuge avrebbe bisogno di conforto e sostegno. Quando un genitore non ha più l'energia per prendersi cura del partner perché il suo proprio dolore é così schiacciante, possono sorgere gravi problemi. Un coniuge può provare grande risentimento per la morte che 1’ha colpito mentre 1’altro continua a negarla. Uno può essere depresso mentre 1’altro si sente acutamente contrariato. In entrambi i casi, nessuno dei due può essere in grado di comprendere 1’altro. Uno può piangere continuamente mentre 1’altro sta bene abbastanza da andare a lavorare. Modalità differenti di elaborare il lutto possono spesso creare incomprensioni fra marito e moglie. Se un partner si tiene sempre su, mentre 1’altro cade a pezzi, ci sarà del risentimento. E’ molto meglio per la coppia essere liberi con i propri sentimenti lasciandosi scambievolmente la libertà di soffrire come ciascuno preferisce. Sfortunatamente, il coniuge é il bersaglio più facile perché si trascorre più tempo insieme che con altre persone.
Se ci sono altri figli i genitori possono entrare in crisi circa la loro abilità nel badare a loro. Il o i figli devono poter soffrire apertamente per il fratello o la sorella perduta. C'è anche da aspettarsi che essi mostreranno ira o rabbia per la perdita. Inoltre possono sentirsi in colpa per essere vivi mentre il fratello o la sorella é morta. Queste difficoltà emotive aggiungono nuova frustrazione e nuovo dolore nei genitori che sono già affettivamente devastati.
L’iperprotezione dei rimanenti figli é un altro importante problema. I genitori a volte hanno paura tale  da non concedere più il permesso di uscire agli altri figli. Queste paure sono nocive per il figlio perché sente che deve prendersi cura dell’ansia e del dolore dei genitori mentre  dovrebbe avere il tempo per elaborare il proprio dolore.
Alcuni consigli e considerazioni:
1.Siate pazienti tra Voi e concedetevi molto tempo perché 1’angoscia vada via.
2.Non sperate né tentate di risolvere tutti i problemi familiari. Considerate l’aspetto più difficile, cercate una soluzione e discutetela con il coniuge e/o con il figlio più intensamente coinvolto.
3.Cercate di comprendere gli altri membri della famiglia.
4.Parlate della persona che é morta. Ricordate i momenti belli e parlatene Incoraggiate gli altri a parlarne. Tutti coloro che non fanno parte della famiglia possono esitare a farlo, temendo che ciò possa riaprire le vostre ferite.
5.Non trattenetevi dal piangere insieme. Cercare di proteggere gli altri figli non lasciandoli vedere il vostro dolore di genitori avrà l’unico risultato di lasciarli dubbiosi sul vostro amore per loro. Non é bene che i bambini molto piccoli vedano un genitore troppo sconvolto perché ciò può creare in loro un’ansia eccessiva.
6.Cercate di non aspettarvi troppo dal vostro coniuge. Quando un genitore é ferito, e facilmente sconvolto, il partner deve accettare ciò. Ambedue i genitori si troveranno di volta in volta in questa situazione. Quanto più i bisogni emotivi di uno vengono soddisfatti tanto più verranno tenute in conto le esigenze degli altri.
7.Quando accade di essere in disaccordo, per esempio, su cosa fare degli oggetti personali di vostro figlio/a cercate di non mostrare la vostra collera.
8.Anche se il desiderio sessuale può svanire, trascorrete del tempo scambiandovi tenerezze. Questo aiuta sempre.
9.State attenti perché gli altri figli potrebbero non voler soffrire da soli ma controllarsi in attesa che i genitori piangano assieme a loro. Ritardare il corso del dolore può rendere più difficile superarlo
10.         Non prendete grosse decisioni familiari, come cambiare casa o lavoro, per almeno un anno. Ogni cambiamento si risolverebbe in maggiore stress.
11.         Se la famiglia non si sente in grado di affrontare discussioni, cercate un aiuto esterno. Potreste trovarlo in un gruppo di persone che, come voi, hanno perduto i figli. Può anche rivelarsi saggio cercare 1’aiuto di uno psicologo o di un terapeuta che abbia familiarità con i percorsi del dolore e del lutto.
12.         Abbiate pazienza. Le cose andranno meglio. Rendetevi conto che il tradizionale periodo di "un anno di lutto" raramente può bastare quando si perde un figlio, Riprendersi dalla perdita di un figlio richiede pazienza, duro lavoro e tempo. Solo combinando questi tre elementi uno può uscire dal lutto. I ricordi non andranno mai via, né devono. Ma , potete sperarlo, l’intensità del dolore diminuirà e gli spasmi dell’angoscia si faranno sempre meno frequenti.

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