martedì 13 novembre 2018

EMERGENZA EDUCATIVA (non solo per il calcio)

EMERGENZA EDUCATIVA (non solo per il calcio)
A seguito del brutto episodio del pestaggio di un arbitro di calcio a Roma alla TV si parla, finalmente, di emergenza educativa. Che non è limitata al calcio ma è generalizzata, purtroppo.  Ne abbiamo esempi quotidiani: bullismo violenza a scuola con minacce e botte a insegnanti, violenza a sanitari, violenza tra ragazzi ecc.  L'emergenza educativa non si affronta solamente minacciando punizioni o sanzioni esemplari ma deve essere affrontata dalla società nei suoi vari aspetti e nella sua genesi. A partire dai primi periodi della vita. Bisogna iniziare a diffondere una educazione ai nostri figli e cercare di rieducare i grandi. Non è semplice ma l'educazione è fondamentale ad ogni età della vita partendo da subito. SE l0'educazione fallisce si punirà ma quando si arriva alla punizione vuol dire che qualcosa non ha funzionato prima.
Qui sotto un breve articolo sulla educazione.
EDUCARE I BAMBINI CON LE REGOLE. EDUCAZIONE EMOTIVA. CONCEDERE TUTTO NON E' EDUCARE
Bisogna educare i bambini alle regole
Condotte educative autorevoli con alcune regole fanno bene al cervello dei figli, aumentando addirittura numero, grandezza e funzionalità dei neuroni.
Inoltre i bambini abituati fin da piccoli a regole e impegni, ad aspettare e rispettare, diventeranno adulti sereni e sicuri mentre un'educazione basata sul permissivismo rischia di crescere bambini fragili e adolescenti a rischio. 
CONSIGLI EDUCATIVI
1) Per prima cosa dovete immedesimarvi, provare empatia, con vostro figlio, che non vuol dire assecondarlo o concedere  quello che vuole ma fargli sentire che sentite quello che lui sente.  
Ad esempio, davanti a urla e pianti contro un vostro divieto potete dirgli con voce calma e rassicurante (mai alzare la voce altrimenti si aumenta la rabbia) “lo vedo che sei arrabbiato”. 
Poi raccontategli che anche voi da piccoli vi arrabbiavate. In questo modo il piccolo si rassicura  su quello che sta provando. La rabbia è un sentimento forte e voi dovete trasmettergli l'idea che non è grave. 
Il bambino compreso e rassicurato, non verrà travolto dalla negatività.  
2) Cercate insieme le soluzioni ai problemi. Dopo averlo calmato riconoscendo il suo stato emotivo, ora dovete risolvere la situazione. Lasciate spazio anche alle sue proposte, potete dirgli "Ora che hai capito che quella cosa proprio non puoi farla, cosa potremmo fare invece?"
3) Dategli delle indicazioni ma non sostituitevi a lui. Togliendo ai figli ogni difficoltà, si rischia di non farli crescere sicuri, responsabili e forti. Ad esempio, se è in età scolare, evitate di fare i compiti al posto suo. 
4) Siate disponibili ma non a completa disposizione. Ad esempio, se piange, non correte ad attaccarlo subito , aspettate un attimo, forse è solo un disagio passeggero che si risolverà a breve.
5) Abituate vostro figlio ad annoiarsi. E' indispensabile che i bambini da piccoli stiano un po' da soli e imparino a gestire la noia e i tempi vuoti, in modo da stimolare la fantasia. Evitate quindi di riempire le loro giornate di impegni extrascolastici: senza momenti vuoti vostro figlio non svilupperà sogni, desideri e passioni.
6)  Abituatelo alle regole e alle sanzioni e anche alle incentivazioni
EVITATE i ricatti mascherati da premi: “Se mangi la minestra ti FACCIO un regalo!”. 
7)  Mostratevi sempre forti e autorevoli. Non cedete davanti alle sue richieste e alle sue insistenze per assecondarlo. Mantenendo fermezza e autorevolezza sarete per lui un modello e una base sicura da stimare ed imitare, incrementando la sua sicurezza.
  8) Non fatevi spaventare da momenti di crisi di vostro figlio. Non abbiate paura se lui urla e strilla. Dovete insegnare a vostro figlio a gestire e modulare gli stati emotivi come tristezza, entusiasmi eccessivi, rabbia, senza mostrare la vostra ansia,  preoccupazione o peggio ancora mostrare di avere paura di lui. Se il piccolo vi percepisce tranquilli, sentirà che è possibile per lui contenere senza timore qualsiasi stato d'animo.
 9)  Cercate di passare del tempo con loro. Giocare con i figli fa bene alla loro autostima. “Invece di immergere i bambini sotto enormi quantità di giochi spesso inutili, sarebbe meglio regalare un po' del vostro tempo per giocare insieme".
 In età prescolare i giochi da favorire sono: “il facciamo finta ” e i giochi di ruolo... che permettono di far volare la fantasia, proiettare situazioni e stati d'animo e quindi scaricare la tensione. Altre attività da fare insieme e incentivare sono: il disegno e la lettura di libri.
10) Gratificate gli sforzi di vostro figlio per raggiungere obiettivi.  Fate lodi motivate e non esagerate con le gratificazioni, altrimenti darà per scontato che per voi è tutto sempre super. Inoltre evitate frasi scontate, ad esempio davanti a un suo disegno non dite solo: “Che bello”, ma meglio usare frasi più specifiche, come: “Vedo che hai disegnato molti alberi, e hai aggiunto anche i fiori", così il piccolo si sentirà valorizzato per il percorso che ha fatto. 
E quando non riesce in un'attività? Dite semplicemente che con il tempo e la pratica migliorerà. Altrettanto importante aiutarlo a tollerare e accettare le frustrazioni relative alla sconfitta, senza sentirsi schiacciato dalla delusione e dalla rabbia. "E quando giocate con lui che non vi venga in mente di farlo vincere sempre! E se la sconfitta lo fa arrabbiare concedetegli la rivincita e spronatelo a impegnarsi di più!". 
11) Evitate di ridicolizzare e minimizzare le emozioni che vostro figlio sta provando, non fareste che aumentare la sua rabbia e la sua delusione. Per esempio, se ha paura del buio (fino ai 5 anni i bambini fanno spesso brutti sogni), non minimizzate, ma ricorrete all'ascolto empatico: "Ma davvero hai paura che col buio venga un fantasma? Vuoi raccontarmi come è fatto? Sai che anch'io avrei tanta paura di un fantasma come quello che mi hai descritto? Ora vediamo cosa possiamo fare insieme per combattere questa paura...".
12) Insegnategli a riconoscere le proprie emozioni. Fin da quando è piccolo abituatelo a dare il nome a quello che prova: tristezza, gioia, rabbia. Raccontategli anche le vostre emozioni. "Questo scambio comunicativo è un vero e proprio allenamento che darà senz'altro i frutti nel tempo".
13) Favorite sempre il dialogo diretto. Parlate anche di quello che non va. Evitate silenzi, atmosfere colpevolizzanti, volti scuri, atteggiamenti ambigui e allusivi.

14) Trasformate i capricci o altre situazioni negative in momenti di intimità.
Un capriccio o una delusione sono l'occasione per immedesimarvi nei vostri figli e insegnargli qualcosa di importante e condividere sensazioni profonde. Evitate invece, atteggiamenti critici e giudicanti.
15) Favorite in vostro figlio la capacità di comprendere gli stati mentali (punti di vista) e i comportamenti degli altri. "Se il tuo amichetto oggi non vuole giocare al parchetto con te è forse solo perché questo pomeriggio vuole passare più tempo con la sua mamma. Vedrai che domani starà di più con te...".

Tratto da www.nostrofiglio.it



Nessun commento:

Posta un commento