martedì 21 febbraio 2012

LUDOPATIA GAMING: NUOVE DIPENDENZE



CONFERENZA STAMPA

Mercoledì, 22 febbraio 2012
c/o ORDINE DEI MEDICI
Piazza della Vittoria 12/4, Genova

“GAMING, LUDOPATIA (dipendenza da gioco) e NUOVE GENERAZIONI”


Con lo scopo di sensibilizzare i parlamentari liguri, le amministrazioni locali, il mondo della scuola e le pubbliche amministrazioni sulla gravità del fenomeno della dipendenza da gioco d'azzardo (ludopatia o Gap Gioco d'azzardo patologico) ASSOUTENTI LIGURIA ONLUS, SOCIETA’ ITALIANA ALCOLOGIA, ASSOCIAZIONE LIGURE PEDIATRI, COORDINAMENTO PRESIDENTI SCUOLE PROVINCIA DI GENOVA si sono mobilitate con il fine di far ritirare una supposta campagna educativa dei Monopoli di stato “Giovani & Gioco” prima che arrivi anche in Liguria. Nel corrente anno scolastico si sta effettuando nelle Regioni Campania, Puglia Sicilia, Abruzzo e Lombardia a “favore” degli studenti delle scuole superiori, ma il progetto è addirittura di estenderla agli studenti delle scuole medie che vorrebbe introdurre tra i giovani il concetto di "gioco responsabile" abbassando ulteriormente la guardia su un tema gravissimo come la dipendenza da gioco e introducendo con ingannevolezza la teoria che un pò di gioco fa bene come modello educativo e di crescita della personalità.

Le associazioni e i comitati chiedono inoltre l'intervento dei Prefetti e delle Autorità di Pubblica Sicurezza affinché dispongano maggiori controlli e interventi tesi a reprimere l'utilizzo di slot machine da parte di minori negli esercizi pubblici della regione.

Infine si chiede al Direttore Regionale Scolastico e all'Assessore Regionale all'Istruzione di sostenere una campagna di dissuasione del gioco d'azzardo (lotterie incluse) quale illusorio strumento di evasione dalla realtà e di facile arricchimento.


ASSOUTENTI LIGURIA ONLUS
SOCIETA’ ITALIANA ALCOLOGIA
ASSOCIAZIONE LIGURE PEDIATRI
COORDINAMENTO PRESIDENTI SCUOLE PROVINCIA DI GENOVA
LUDOPATIA O G.A.P.

La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico (Gap) è una vera e propria patologia, una dipendenza che, stando stando ai dati forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), coinvolge il 3% della popolazione adulta, ovvero un milione e mezzo di italiani. Se per alcune persone tentare la fortuna al gioco è un semplice passatempo, per altri può sfociare in un desiderio compulsivo difficile da controllare e tenere a freno.
Con il termine gaminggioco d’azzardo” ci si riferisce non solo ai giochi tipici da casinò (roulette o blackjack), ma a qualsiasi tipologia di gioco che implichi una scommessa, e la cui vincita di denaro è lasciata al caso. Giocare d’azzardo in luoghi pubblici o privati è vietato in Italia, mentre è invece ammesso il “gioco pubblico”: lotterie, Superenalotto e lotto, Bingo e scommesse sportive, giochi online, Gratta e vinci slot machine che si trovano all’interno di bar e locali pubblici. La ludopatia è un disturbo del comportamento che può avere gravi conseguenze sulla vita sociale e professionale del soggetto che ne viene colpito. Si tratta di una “dipendenza senza sostanze”, che si concretizza nel forte desiderio di provare le emozioni legate al gioco e alla scommessa: solo assecondando questo impulso il “malato di gioco” si sente meglio. Se non riesce a giocare diventa irascibile e aggressivo, e possono subentrare anche crisi di astinenza come quelle che colpiscono i tossicodipendenti (con l’insorgere di vomito, mal di testa e tremore diffuso).
Con il tempo gli individui colpiti da “ludopatia” cominciano a contrarre debiti e non riescono più a controllare né i soldi persi con le scommesse, né la quantità del tempo trascorso a giocare. Nella maggior parte dei casi queste persone non si rendono conto di avere un problema, fino a quando cominciano a perdere il lavoro e gli affetti familiari. Solo allora si decidono a chiedere aiuto per uscire fuori dal tunnel in cui sono entrati. I “malati di gioco” in genere sono persone insicure, insoddisfatte della vita che conducono ed inclini a problemi psicologici come la depressione. Si tratta di individui che non riescono ad esprimere i propri sentimenti e di solito mascherano la loro insicurezza dietro una facciata aggressiva, competitiva e spesso euforica. Possono essere vittime del gioco compulsivo non solo le persone con problemi economici e appartenenti al ceto medio-basso, ma anche professionisti di alto livello e manager. Questi, in genere, investono nel gioco grosse somme di denaro, solo perché attratti dal brivido del rischio, pensando di vincere e dominare così il destino.
La guarigione da questa “malattia” richiede tempi abbastanza lunghi. I programmi di recupero vengono personalizzati e svolti in equipe (psichiatri, psicologi, esperti di finanza ed economia). Durante il percorso si aiuta il soggetto ad affrontare il problema, uscendo dal penoso stato di dipendenza in cui si trova. Il giocatore compulsivo viene coinvolto in incontri individuali e di gruppo che hanno l’obiettivo di ricucire i rapporti familiari deteriorati e quelli professionali interrotti. Qualsiasi gioco può creare dipendenza, quindi occorre non sottovalutare l’abitudine al gioco. E’ importante informare ed educare le persone sul rapporto da instaurare con il denaro ed il gioco. Lo si può fare coinvolgendo i bambini ed i giovani, visto che il primo approccio con il gioco avviene proprio durante l’adolescenza.

  
 

 GIOCO E GIOVANI
 
  
  


 

 


 

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