La minaccia del virus ZIKA
Leggo sul Corriere della Sera on line che
la malattia è giunta in Italia: son casi di alcuni mesi fa e TUTTi di soggetti
che tornavano da zone ove esiste la malattia che NON si trasmette da uomo a
uomo ma solo attraverso la puntura di una zanzara. Non esiste allo stato attuale un vaccino
Una
nuova minaccia: il virus zika, trasmesso
da una zanzara, in pochi mesi si è diffuso in quasi tutto il Sud America .
Non
è un nuovo virus in quanto era stato scoperto per la prima volta in Uganda nel 1947, nella foresta di
Zika e negli esseri umani provoca una malattia nota come "zika",
"malattia Zika", o febbre Zika.
Il
virus è trasmesso da numerose zanzare
del genere
Aedes, soprattutto Aedes aegypti. Fino a pochi mesi fa, quando dal Pacifico è
sbarcato in America Latina, era poco noto anche se da decenni colpiva le
popolazioni africane.
Nella
maggior parte dei casi l’infezione, che si sviluppa dopo 7-14 giorni dalla puntura di una zanzara infetta passa inosservata, oppure causa febbre,
macchie sulla pelle e congiuntivite. Sintomi
che passano in 2-7 giorni a volte compare una artrite con dolori alle
articolazioni per qualche mese.
Sino
a poco tempo fa il virus è stato ignorato ma…si è trascurato che il mondo è
diventato un villaggio globale e i
continenti sono collegati da migliaia di voli che trasportano persone, animali
e …..zanzare (noti sono i casi di malaria in zone vicino agli aeroporti
trasmesse da zanzare che hanno viaggiato in aerei).
Negli
ultimi mesi vi è stato un aumento impressionante dei casi nel solo Brasile e il timore maggiore è l’aumento delle
segnalazioni di bambini nati con “microcefalia” (cranio piccolo secondario a
una anomalia dello sviluppo del cervello durante la gravidanza).
«Anche
per questo nella maggior parte dei Paesi, Brasile compreso, i casi di
microcefalia non sono tutti regolarmente registrati», ha spiegato Pierpaolo
Mastroiacovo, direttore dell’International Centre on Birth Defects and
Prematurity di Roma e consulente per l’Organizzazione mondiale della
sanità su questi temi. «Manca quindi un parametro certo su cui misurare un
eventuale incremento dei casi nella popolazione. Per definizione, tuttavia,
poiché si parla di microcefalia quando la circonferenza del cranio è inferiore
al terzo percentile, - intendendo cioè che, su una popolazione di riferimento
di cento bambini, solo 3 hanno un valore uguale o inferiore a questo - dovremmo
aspettarci che in ogni Paese, circa il 3 per cento dei neonati presenti questa
anomalia».
Su
circa 3 milioni di bambini che nascono ogni anno in Brasile, quindi, il numero
di coloro che nascono con microcefalia dovrebbe aggirarsi sui 90 mila: molti
più dei 3.500 circa di cui si parla come possibile conseguenza
dell’infezione.
«In
effetti non ci sono ancora prove sicure che sia l’infezione a provocare, o
favorire l’insorgenza della malformazione», ha confermato Giovanni Maga,
virologo dell’Istituto di genetica molecolare del CNR a Pavia. «Ma il fatto che
il virus sia stato trovato non solo nella placenta nel liquido amniotico di
alcune gestanti, ma anche nel cervello dei bambini in almeno due casi deceduti
e sottoposti ad autopsia, è un elemento preoccupante che impone cautela».
Intanto
a scopo precauzionale i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie
americani (CDC di Atlanta) hanno consigliato di rimandare il viaggio alle donne
incinte che fossero in procinto di partire per il Brasile o per uno degli altri
14 stati del Centro e sud America in cui è stata confermata la diffusione del
virus. Lo stesso ha fatto il Centro Europeo per il controllo delle malattie (ECDC)
La
malattia è stata associata anche a una paralisi transitoria ma grave, Chiamata
“sindrome di Guillain Barrè”. I Paesi coinvolti hanno già annunciato misure
straordinarie per la bonifica dalle zanzare. Intanto negli USA, ma anche in
italia, si è estesa la presenza della zanzara che trasmette normalmente il
virus e lo trasmette agli esseri umani: Aedes aegypti, la stessa zanzara,
tipica dei climi tropicali e subtropicali, che trasporta altri virus parenti di
zika, come quelli della febbre gialla, della dengue e della chikungunya.
«Questa affinità non ci permette di escludere che anche zika acquisisca, come i
virus della dengue e di chikungunya, la capacità di diffondersi anche tramite
la zanzara tigre (Aedes albopticus)», ha messo in guardia dalle pagine del New
England Journal of Medicine Anthony Fauci, direttore del National
Institute of Allergy and Infectious Diseases di Bethesda, negli Stati
Uniti.
La
zanzara tigre ha ormai preso dimora stabile anche in Italia, soprattutto in
Emilia Romagna e in particolare nel ravennate, dove infatti si concentrano i
casi nostrani di chikungunya.
Per
il momento, in ogni caso, gli unici casi di zika segnalati in Europa, e anche
in Italia, riguardano persone che si sono ammalate al rientro da viaggi in zone
colpite dall’epidemia.
Intanto
da anni abbiamo segnalazioni di malattie infettive (da virus SARS in poi) che il “mondo è piccolo” e basta un viaggio
per diffondere una malattia.
Bisogna
fare attenzione a igiene, vaccinazioni e sorvegliare le malattie , anche quelle che si sviluppano nei serbatoi animali,
che da un momento all’altro potrebbe diffondere.
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