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mercoledì 1 luglio 2015

Cari genitori sono stato bocciato. Resilienza

Cari genitori  sono stato bocciato. Resilienza

La maggioranza dei ragazzi  esulta per la promozione, l’altra, la minoranza, si dispera per la prospettiva di dover ripetere l'anno scolastico o, alla meglio, di dover passare le vacanze a studiare per cercare di riparare i debiti.
Ma il dramma del risultato non viene vissuto negativamente solo dai ragazzi ma anche dalla famiglia che si trova davanti a un  risultato che non  era quello auspicato. A volte viene vissuto da entrambi come un'ingiustizia, a volte come una sconfitta, a volte come un vero e proprio dramma.
Ma cosa si può fare di fronte ad una bocciatura?
Un consiglio che mi sento di dare ai ragazzi è  che a un insuccesso si sopravvive.
Anzi, a volte si cresce proprio dagli insuccessi e aumenta la capacità di reagire, nella vita, ad eventi avversi. Aumenta la così detta resilienza*
Tenete a mente che molte persone, anche di successo, hanno avuto in parecchi casi storie di insuccessi alle spalle, soprattutto dal punto di vista scolastico: quello che è importante è imparare da una delusione a cambiare il proprio atteggiamento, cercando di credere nelle proprie capacità e tenendo a mente che quanto fate, principalmente lo fate per voi stessi e per il vostro futuro.
UTILE parlare con i propri insegnanti per capire fino in fondo il loro punto di vista e utilizzarlo come guida l'anno successivo. A volte bastano piccoli cambiamenti per ottenere un buon risultato!
Cercate di avere  un colloquio con i professori anziché lo scontro, cercando di approfondire i perché di una bocciatura anziché liquidarla come un "colpo basso" della scuola. Ma non solo! Cercare di non fare un gravissimo errore che è quello  di screditare la figura dell'insegnante e il valore del suo giudizio davanti ai figli che, in questo modo, si sentiranno legittimati a pensare che in fondo "è colpa dell'insegnante che non sa fare il suo mestiere" e troveranno in questo modo l'alibi per evitare di fare una riflessione seria sulle loro responsabilità.
Se è vero, infatti, che può capitare di non condividere la valutazione di un insegnante, è altrettanto vero che l'azione educativa degli adulti deve essere compatta e, mirare a fare in modo che il ragazzo prenda coscienza delle sue responsabilità e riconosca eventuali errori per poter operare dei cambiamenti e, in questo modo, crescere.

Solo in questo modo potrete essere di aiuto a vostro  figlio mantenendo un atteggiamento in grado di non colpevolizzarlo eccessivamente da un lato, e metterlo di fronte alle proprie responsabilità dall'altro.
Un figlio non deve prendere buoni voti solo per renderci felici: lo deve fare principalmente per se stesso, deve sentirsi orgoglioso del proprio percorso scolastico. Come genitori prima riusciamo a responsabilizzare i nostri figli e prima riusciremo a non sentirci frustrati da eventuali insuccessi e prima otterremo un processo di maturazione in loro.
* la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi negativi, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.










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