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lunedì 21 luglio 2014

Nace un bebè...I NONNI, GLI AMICI, I PARENTI, I VICINI….gli altri

I NONNI, GLI AMICI, I PARENTI, I VICINI….gli altri  
Quando si aspetta o nasce un bambino si è tutti concentrati prima sulla nascita e poi sull’accrescimento del bambino, se sta bene, se mangia, se va di corpo  e così via.
Inevitabilmente i genitori ricevono una gran mole di consigli dati, quasi sempre, (ma non sempre) in buona fede per aiutare ma, spesso diversi in quanto anche se validi lo sono per bambini diversi da vostro ffiglio. (Ci sono persone che riescono con poche parole a deprimere una neo mamma. Basta una frase tipo “è un po’ magro…ma mangi abbastanza?” oppure “Piange. Si vede che sente che sei nervosa” oppure “mio nipotino pesa 1 kg di più…oppure fa delle cose in più”. L’anedottica sadica in questo campo è piuttosto vasta).
Si osservano spesso coppie confuse dalla mole di notizie ricevute e da queste considerazioni nasce il consiglio di conoscere il pediatra prima della nascita (vedi pag…) per cercare di avere un referente unico. Non parlo in questa sede di Internet, dei Social Network e di dott. Google strumenti eccezionali nel bene, in quanto consente di accedere a tantissime informazioni e notizie, e nel male , in quanto le notizie non sono controllate ma girano anarchicamente e, spesso, le notizie più gettonate non sono corrette o, almeno, adatte a “quel bambino” con “quei “ genitori” in “quella situazione familiare e sociale”.
Il Pediatra deve essere un referente che deve fornire informazioni e consigli adatti per il vostro bebè in quanto ogni bambino e ogni persona hanno caratteristiche peculiari, ogni rapporto tra persone pure è diverso quindi i consigli servono SE RICHIESTI e soprattutto personalizzati. Quando avrete un bambino non vi verrà fornito un manuale per le istruzioni tradotto in tutte le lingue del mondo come ormai avviene per ogni acquisto di apparecchio. (Non Vi viene fornita neanche una garanzia. “Se vuoi una Garanzia compera un tostapane” diceva Clint Eastwood).
Ricordate che il benessere del bambino dipende e dipenderà dal vostro benessere sia come singoli individui che come coppia che come famiglia. La prima cosa che dobbiamo applicare nei confronti degli altri e far applicare nei nostri confronti è il “RISPETTO”. Rispetto vuol dire anche regole che dobbiamo dare a noi stessi, ai nostri cari e poi darle a nostro figlio.
Per la mamma trovate qualche consiglio nel capitolo “La mamma ha sempre ragione” ma il consiglio è di stabilire, come coppia, alcune regole fondamentali, all’inizio, di sopravvivenza. Si vedono coppie alla mercè di nonni o parenti o amici che fanno la sfilata dei parenti (sentite la canzone di Giorgio Gaber: Il sig. G “E’ Nato”) e non hanno tempo da dedicare adeguatamente al bambino e soprattutto a se stessi.
Appena si arriva a casa dopo la nascita, anzi, se possibile prima, si consiglia di avvisare parenti e amici che non avete bisogno di visite, telefonate e processioni varie ecc. MAMMA E PAPA’ DEBBONO ESSERE D’ACCORDO SU QUESTO SOPRATTUTTO SUL  tema che analizzeremo dei nonni e degli amici più cari.
Ho parlato di rispetto. Rispetto vuol anche dire parlare chiaramente ed evitare di essere sommersi di telefonate, consigli e persone che girovagano per casa pontificando. In questo caso il rispetto è reciproco: per VOI che avete bisogno di tranquillità per imparare a conoscere il bebè e seguire un poco i suoi ritmi (tenete conto che all’inizio potrebbe volersi attaccare, se alimentato al seno, anche ogni 2 ore) e la mamma deve cercare di recuperare le forze approfittando dei periodi di riposo del bambino ma rispetto anche per nonni e amici che se sono invadenti, seppur animati dalle migliori intenzioni, e numerosi nel tempo farete il possibile per evitarli. Quando uno subisce qualcosa poi lo restituisce.
Tenendo anche conto che i nonni sono una grande risorsa affettiva, umana, di aiuto fisico, talora anche economico. Anzi sarebbe bello poter parlare di queste cose anche con loro. Recentemente ho assistito a liti tra nonni materni e paterni sulla gestione del bambino davanti a genitori esterrefatti. In alcuni casi le incomprensioni familiari sono state tali da favorire un allontanamento dei genitori con conseguente, successiva, separazione. Nasce una vita, nasce un bambino troviamo un modo di renedere la vita piacevole per tutti.
Appena si arriva a casa la mamma ha bisogno di aiuto e sta a lei scegliere la persona che vuole avere vicino che è in genere (ci sono eccezioni come in tutte le regole) sua mamma, la nonna materna. Questo non vuol dire trascurare la suocera che avrà tutto il tempo di godersi il bambino man mano che cresce. Tranquilli un bambino dà lavoro a tutti. 
Comunque la nascita di un bambino senza rispetto e comprensione delle necessità ed esigenze altrui, può diventare una fonte di stress e di “prova da sforzo” della coppia. Non si può comunque generalizzare e ognuno deve trovare la Sua soluzione nel proprio contesto familiare e non solo….I rapporti tra persone sono complessi e certi vincoli affettivi rappresentano un cordone ombelicale che dura tutta una vita. Dicevo non solo parenti Non solo perché a volte è proprio vero il vecchio proverbio “dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio”: stesse regole servono per gli amici invadenti, per “i sotuttoio”, per i superesperti, per i cultori delle medicine….. orientali, alternative, magiche ecc. ecc (siamo in un periodo di esagerazioni e di estremizzazioni).
Esistono altre persone che “a fin di bene” potrebbero danneggiare l’equilibrio psico fisico della coppia: alcuni tipi di vicini curiosi e pontificanti. Ovviamente non tutti i vicini. Per fortuna esistono persone eccezionali e che sono disponibili, in caso di necessità, di aiuto e di appoggio umano. Voi ricordate sempre che la cultura che abbiamo avuto finora è che la mamma ha sempre delle colpe (ha il raffreddore perché sei uscita, o perché non lo fai uscire! Piange ha le coliche: chissà cosa hai mangiato!!!!  Sicura che il tuo latte vada bene?. Alcune frasi dette in un periodo delicato di una persona, dopo la gravidanza ed il parto, ad una mamma sono dannose) mentre dobbiamo passare al “La mamma ha sempre ragione”

Arrivati a casa..e sempre (decalogo nel box)
1)    La mamma ha sempre ragione non la nonna, la vicina, il pediatra, l’infermiere ecc. ecc: VOSTRO FIGLIO E’ UNICO
2)    Mamma e papà debbono parlarsi e allearsi tra loro
3)    I nonni sono una grande risorsa. Soprattutto se esiste rispetto reciproco e regole chiare
4)    Amici, parenti, conoscenti e vicini: avvisate che nei primi periodi sarete voi a chiamarli
5)    Il neonato potrebbe voler mangiare ogni 2 ore nei primi periodi (anche oltre a 1 mese). Seguite i suoi ritmi e staccate il telefono. Suonerà regolarmente nel momento meno adatto
6)    Al neonato e ai lattanti non interessa essere baciati sulle manine e presi in braccio da estranei (o anche da conoscenti).  Più gente li tocca e maggiori le possibilità di ammalarsi. Non sono dei pelouche da toccare e abracciare
7)    Uscite tanto da casa, appena potete, appena ce la fate. Più uscite e meglio starà il bebè e anche voi
8)    Fatevi aiutare. Nei primi periodi la gestione della casa e della cucina e altro “appaltatela” a nonni, amici, marito, compagno
9)    Cercate di ritagliare degli spazi, anche brevi, per voi. All’inizio è difficile ma pian piano imponetevelo

10) Dedicate tempo anche per la coppia: avete bisogno uno dell’altro, per voi e per il bene del bambino. Coccolate e fate coccolare il bambino che avete in voi 8e in vostro marito o compagno)

1 commento:

  1. Parole scrosante, le avessi sentite io 14 anni fa da neomamma e pure anzianotta... Invece, appena ritornate a casa, mettiamo la bimba di una settimana nella sua culla e io, innamorata a prima vista, appena la piccola si agita un po' faccio per prenderla. Mia suocera subito: "Iniziamo subito coi vizietti eh?". Le assicuro dottore, le sembrerà esagerato e forse ci ho messo del mio, ma quelle poche parole, che non ho mai dimenticato, hanno congelato i miei rapporti con mia suocera per quanto riguarda i miei figli, molto più di quanto mi sarei mai aspettata, e non hanno certo contribuito a diminuire quell'insicurezza che mi accompagna in tutte le cose della vita. E come mi facevano impazzire amici e parenti che quando la bimba strillava mi chiedevano: "Ma cos'ha? Avrà fame? Sonno? Pannolino? CAPRICCI!" Io, nell'insicurezza, invece di imparare ad ascoltare lei, brancolavo da un consiglio all'altro. Mio marito con un istinto materno molto più sviluppato del mio sapeva sempre cosa fare, per fortuna, ma purteoppo questo non contribuiva alla mia crescita come mamma. Solo parecchio tempo dopo una mia amica, mamma con più esperienza di me ha saputo dirmi: "Sappi che io non giudico, nemmeno commento, quello che fai con la tua bambina, solo tu puoi sapere quello che è meglio per lei e per te (e quindi anche per lei), sappi solo che io ci sono disponibile a fare qualsiasi cosa tu mi chieda."

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