venerdì 16 ottobre 2020

Incontri con genitori e docenti su COVID-19 con IC Quarto il 19 e con ASL 3 il 22 per tamponi a scuola

 Cari genitori

Incontro con genitori e personale scolastico sulla COVID 19 il giorno 19 ottobre alle 20,30

Incontro con genitori e personale scolastico sui tamponi a scuola con ASL 3 il 22 ottobre dalle 19 alle 20

Momento delicato per tutti per il virus SARS-CoV-2 (responsabile della malattia COVID-19). Aumentano i casi, i ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive e dobbiamo mantenere ed aumentare le misure di sicurezza. In questi giorni finalmente la pediatria del territorio (e la medicina generale) è stata convocata e a breve verranno attuati degli interventi sul territorio.

Intanto sono cambiati i giorni di isolamento e il numero di tamponi per cessare la quarantena sono passati da 2 a 1. Questo ha ingenerato un pò di confusione e dico solo che se si è stati a contatto stretto non (RIPETO NON) basta fare un tampone e fare vita normale. Bisogna fare isolamento per 10 giorni e un tampone al 10 giorno oppure fare isolamento per 14 giorni, senza fare un tampone. Riferimenti qui: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5117

Ma di questo ne parleremo il 19 alle ore 20,30 in un incontro su Facebook con la personale docente e genitori e associazione di genitori dell'IC Quarto.  Per seguire l'evento basta entrare nel gruppo Facebook: WEBINAR con la scuola (indirizzo https://www.facebook.com/groups/265944174685079)

il 22 ottobre dalle 19 alle 20 invece incontro con pediatri e con ASL 3 sul gruppo Facebook: "Insieme per la salute dei bambini", il tema sarà l'esecuzione del tampone nelle scuole. Parteciperanno referenti della ASL 3 e pediatri indirizzo https://www.facebook.com/groups/387076055782487

Vi lascio alla lettura di questo bell'articolo del Prof. Guido Silvestri che inviata a mantenere i nervi saldi e indica: TRE cose da fare, QUATTRO da non fare, e TRE da tenere a mente.

NUMERI BRUTTI E NERVI SALDI [di Guido Silvestri] del 15 ottobre 2020

Oggi numeri brutti, non si discute, per gli oltre 8.000 nuovi casi e soprattutto per quelle 83 morti che non si vedevano da mesi e stimolano ricordi molto spiacevoli.
Ma proprio di fronte al mare in tempesta bisogna mantenere i nervi saldi. A costo di sembrare un disco rotto, ripeto TRE cose da fare, QUATTRO da non fare, e TRE da tenere a mente.
Le TRE cose da fare:
1. Continuare con l'opera di testing e tracciamento, che permettono di limitare i contagi nel territorio. Oggi sono stati fatti 163.000 tamponi, un record assoluto, e questo permette di scovare sempre più casi (grazie anche all'abolizione della regola del secondo tampone negativo).
2. Prepararsi sempre più a livello di medicina sul territorio, di presidi ospedalieri e di messa in sicurezza delle RSA, ben consapevoli del fatto che in queste ultime si sono verificati molti dei contagi poi rivelatisi fatali per una malattia in cui l'età mediana dei morti è di ~82 anni.
3. Usare tutti il nostro senso di responsabilità civico, anche al di là dei dettagli di ogni normativa, nel fare le tre cose importanti: distanziamento fisico, uso delle mascherine ogniqualvolta il distanziamento non è possibile, ed igiene personale. A cui aggiungo l'isolamento in caso di sintomi come febbre, tosse etc.
Le QUATTRO cose da non fare:
1. Farsi paralizzare dal panico e dalla paura. Se si rispettano le dovute precauzioni è difficile contrarre e/o trasmettere questa infezione, e si possono continuare quasi tutte le nostre attività educative, sociali e lavorative. Farsi soggiogare dal panico non serve mai a niente.
2. Invocare il "lockdown" come se fosse la panacea, mentre sappiamo benissimo che sarebbe una soluzione dagli effetti collaterali devastanti a livello socio-economico e psicologico, senza una exit-strategy e dall'efficacia molto limitata nel proteggere ospedali e RSA, dove quello che conta sono gli interventi di preparazione e protezione specifica.
3. Alimentare polemiche e discussioni inutili, soprattutto tra esperti (e parlo di quelli veri, non quelli della domenica, che sono irrecuperabili, temo), tenendo presente che in questo momento la popolazione si aspetta di sentire dalla scienza delle voci il più possibile armonizzate tra loro.
4. Cedere alla tentazione di rispondere alla propria ansia e paura usando il meccanismo psicologico della negazione, così finendo nella rete di quei delinquenti nano-ciambotti ben noti da anni, che dicono che il virus non esiste, che è tutto un complotto, etc.
Le TRE cose da tenere a mente:
1. La letalità da COVID-19 adesso è molto più bassa che a marzo/aprile scorsi, per molti motivi che abbiamo discusso molte volte, a partire dal fattore demografico, dal miglior trattamento e dall'assenza di sovraccarico ospedaliero. Questo non vuol dire che il virus non ucciderà, ma che lo farà molto meno che nella primavera scorsa.
2. Gli sforzi di mitigazione che facciamo oggi (mascherine, distanziamento, etc) sono il modo migliore per allontanare lo spettro di nuovi lockdowns, a cui credo nessuno con un briciolo di buon senso ed intelligenza voglia arrivare. Questa è una cosa che dovremmo ripeterci sempre, dieci volte al giorno, anche a noi stessi.
3. Ci sono dietro l'angolo sia dei vaccini molto promettenti (al momento ben otto in fase 3 di studio clinico) che delle terapie potenzialmente trasformative, a partire dai cocktails di anticorpi monoclonali che neutralizzano il legame del virus (proteina S) con il recettore ACE-2. I tempi esatti non li sappiamo, ma sono in dirittura d'arrivo, e con questa accoppiata di rinforzi (vaccini + anticorpi) ci sarà la nostra vittoria finale contro questo virus.
Quindi nervi saldi, testa sulle spalle e sempre tanta fiducia nella scienza.






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